104 con più referenti, chi ha la priorità nell’uso dei permessi?

Con l’abbattimento della figura del referente unico ci si chiede se esiste un criterio di priorità, tra gli aventi diritto, a chiedere i permessi 104
2 anni fa
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permessi 104

Dal 13 agosto 2022 non esiste più la figura del referente unico nei permessi 104. Ci riferiamo alla possibilità per i lavoratori dipendenti di assentarsi dal lavoro (per tre giorni al mese, frazionabili anche in ore, regolarmente retribuiti) per fornire assistenza ad un proprio familiare disabile (titolare di 104).

In parole povere, prima dell’eliminazione del referente unico, era stabilito che per uno stesso soggetto disabile solo uno familiare poteva fornire assistenza e, quindi, chiedere (all’INPS) autorizzazione a godere dei permessi 104.

Esempio

Giovanni e Francesco, sono due fratelli che hanno il padre disabile che necessita di assistenza.

Sulla base della vecchia regola del referente unico, solo uno dei due poteva chiedere all’INPS autorizzazione ai permessi 104. Quindi, se ad esempio, chiedeva autorizzazione Giovanni, poi era questo l’unico referente che poteva chiedere al proprio datore di lavoro i permessi.

Oggi, tale regola non esiste più. Ad abbatterla è stato il decreto legislativo n. 105 del 2022.

Chi può assentarsi dal lavoro per dare assistenza al disabile

I permessi 104, ricordiamo, che per espressa previsione di legge possono essere richiesti dai seguenti soggetti:

  • i genitori, anche adottivi o affidatari
  • il coniuge
  • la parte dell’unione civile
  • il convivente di fatto
  • i parenti o agli affini entro il secondo grado.

Possono essere usufruiti anche da parenti o affini di terzo grado soltanto qualora uno dei genitori o il coniuge o la parte dell’unione civile o il convivente di fatto, abbiano compiuto 65 anni, siano affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti.

Inoltre può richiederli, anche il disabile per se stesso. Si pensi al caso in cui il disabile (titolare della 104) ha capacità di deambulare ed è anche lavoratore dipendenti. Questi potrebbe avere esigenza di assentarsi dal lavoro per alcuni giorni del mese perché deve recarsi a terapia.

Chi deve autorizzare i permessi 104

Per poter chiedere alla propria azienda i permessi 104 è necessario che il lavoratore sia stato autorizzato dall’INPS.

In pratica, chi intende avere possibilità di chiedere permessi deve presentare una richiesta di autorizzazione all’INPS. Basta presentare la richiesta una sola volta e non ogni volta che bisogna chiedere i permessi al datore di lavoro.

La domanda di autorizzazione si presenta con una delle seguenti modalità:

  • direttamente online sul sito INPS (bisogna autenticarsi con SPID, CIE o CNS)
  • oppure tramite enti di patronato o associazione di categoria dei disabili (ANMIC, ENS, UIC, ANFASS).

Le nuove regole dopo il referente unico

Dopo la doverosa ricostruzione, passiamo a dire che è stato l’art.3, comma 1, lettera b), n. 2), decreto legislativo n. 105 del 2022 ad eliminare finalmente la figura del referente unico.

Questo, significa, addio al referente unico e che dal 13 agosto 2022 il diritto a godere dei permessi 104 può essere riconosciuto, su richiesta, a più soggetti tra quelli aventi diritto per l’assistenza ad uno stesso disabile.

Resta però sempre ferma la regola del numero massimo di tre giorni al mese (frazionabili anche in ore). Questo limite è ad personam. Nel senso che ogni referente potrà chiedere tre giorni al mese (frazionabili in ore).

Inoltre resta ferma anche la regola dell’alternatività. L’INPS dovrà chiarire se ognuno di essi dovrà presentare richiesta di autorizzazione oppure la richiesta può esser unica per tutti i potenziali referenti (Messaggio INPS n. 3096 del 5 agosto 2022).

Esempio

Giovanni e Francesco, sono due fratelli che hanno il padre disabile che necessita di assistenza. Sulla base della nuova regola, entrambi possono chiedere all’INPS autorizzazione ai permessi 104. Una volta ricevuta l’autorizzazione ognuno dei due può chiedere alla propria azienda permessi 104.  Tuttavia, se ad esempio per il giorno 10 ottobre 2022 è Giovanni a chiedere un permesso, per quella stessa giornata non può chiederlo anche Francesco.

Ad ogni modo, la norma NON stabilisce alcun criterio di priorità, nel senso che nulla prevede che Giovanni, ad esempio, abbia il diritto a chiedere il permessi per primo rispetto a Francesco.

L’unica regola prevista è quella, invece, dell’alternatività appena esposta.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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