Venerdì scorso, il Tesoro ha reso noto che mercoledì 12 ottobre emetterà in asta BoT a 12 mesi (ISIN: IT0005512030) per l’importo di 6 miliardi di euro. Alla data del 30 settembre, in circolazione risultavano esservi Buoni ordinari del Tesoro per un totale di 109,6 miliardi, di cui 28,9 miliardi emessi della durata a 6 mesi e altri 80,75 miliardi a 12 mesi. A questo punto, i possibili risparmiatori interessati potrebbero chiedersi se abbia senso la prenotazione per inserire qualche titolo a breve termine in portafoglio. L’asta BoT è stata snobbata negli ultimi anni, a causa dei bassissimi rendimenti offerti dai titoli di stato in generale e, in particolare, da quelli con scadenze molto corte.
Tuttavia, negli ultimi mesi il panorama obbligazionario è stato stravolto dal boom dei rendimenti, che sta coinvolgendo anche i BoT come quelli in emissione questa settimana. Ad esempio, sulla base dei rendimenti esitati dal mercato nell’ultima seduta della settimana scorsa, dovremmo attenderci un BoT 12 mesi in area 2,35%. Sempre che le condizioni non si modifichino da qui a dopodomani. La volatilità di questi mesi è molto elevata.
Asta BoT 12 mesi, calcolo rendimento
Con un rendimento atteso al 2,35%, il prezzo che scaturirebbe dall’asta BoT sarebbe di circa 97,70 centesimi. Azzardiamo qualcosa più basso, in area 97,65 centesimi, dato che le emissioni di nuovi titoli di stato tendono ad offrire rendimenti a premio rispetto a quelli vigenti per i titoli già circolanti. Come arriviamo a questo prezzo? Come sappiamo, i BoT sono titoli senza cedola. Il loro rendimento è dato semplicemente dalla differenza tra il prezzo di rimborso alla scadenza (100) e quello di acquisto.
Adesso, vediamo cosa accade con un prezzo di acquisto di 97,70 centesimi. Alla data di scadenza del 13 ottobre 2023, l’obbligazionista si vedrà rimborsato il BoT 12 mesi a 100. Questo significa che, se ha acquistato all’asta BoT per un valore nominale di 1.000 euro, lo avrà pagato 977 euro.