Il caro bollette luce e gas sta mettendo in ginocchio le famiglie e le imprese italiane. Arrivare a fine mese è diventato davvero un’impresa ardua. Su uno stipendio netto mensile di 1.400 euro, oltre 500 euro bisogna riservarlo alle utenze. Non parliamo poi dei pensionati che sono costretti vivere con meno di 1.000 euro al mese.
Ci sono poi le attività economiche (bar, ristoranti, alberghi, imprese di produzione, ecc.) che sono allo stremo. Bollette triplicate rispetto agli stessi periodi dello scorso anno. Un bar, che in media nel 2021 riceveva una fattura che si aggirava sui 1.600 euro, oggi riceve bollette di circa 5.000 euro (con gli stessi consumi).
Molti imprenditori si sono visti costretti ad abbassare serranda o quanto meno a sospendere per qualche periodo la loro attività. Questo si ripercuote sull’intera economia. Se si ferma la produzione si ferma tutto (e posti di lavoro a rischio).
L’unico consolazione è la possibilità di poter abbattere questi costi grazie alla possibilità di portarli, come deduzione, nella dichiarazione dei redditi. La cosa, tuttavia, non è per tutti.
La bolletta luce e gas di casa, come abbattere le spese
Le bollette luce e gas che si ricevono per i consumi privati, non sono deducibili o detraibili in dichiarazione redditi.
Ci riferiamo a quelle che arrivano per i consumi di casa. Quindi, quelle che arrivano per il consumo dell’energia elettrica riferita al frigorifero, alla lavatrice, alla cucina, ecc. Questi, purtroppo sono costi che restano in pancia a noi cittadini comuni mortali.
E’ possibile, comunque, per attenuare il peso di queste spese sul bilancio familiare, far leva su alcuni strumenti messi in campo dal legislatore. Ci riferiamo, ad esempio, al bonus luce e gas. Uno sconto applicato direttamente in bolletta a quelle famiglie ha hanno un valore ISEE non superiore a 12.000 euro.
Ci riferiamo, ad esempio, anche al bonus luce e gas per disagio fisico oppure al bonus 150 euro una tantum che arriverà a novembre 2022 ed al bonus 200 euro una tantum previsto dal primo decreto Aiuti.
Sono queste tutte misure che, tuttavia, non sono indirizzate a tutti ma solo a coloro che hanno certi requisiti per accedervi. Ad esempio, i 150 euro spetteranno solo a coloro che con riferimento all’anno 2021 hanno conseguito un reddito personale non superiore a 20.000 euro. Per i lavoratori dipendenti, invece, è chiesto che la retribuzione imponibile del mese di novembre 2022 non sia superiore a 1.538 euro.
Le utenze delle imprese e professionisti
Diverso, invece, è il discorso per le bollette luce e gas delle imprese e dei lavoratori autonomi. I costi riferiti alle utenze dell’attività sono deducibili dal reddito dell’attività stessa.
Questo significa, ad esempio, che una bolletta luce e gas di 5.000 euro abbatte poi il reddito dell’attività su cui poi saranno calcolate le imposte da pagare allo Stato.
Da precisare è che deve trattarsi di utenze inerenti l’attività. Quindi, il titolare di un bar deduce in dichiarazione dei redditi la bolletta luce e gas dell’attività e non anche quella riferita alla sua casa. Su queste può godere, se ne ha i requisiti, ad esempio del bonus luce e gas visto al paragrafo precedente.
C’è poi da considerare il caso di immobili ad uso promiscuo. Si pensi ad un professionista che ha lo studio in casa. In questa situazione, questi, può dedurre (dal reddito della sua attività) la bolletta luce e gas di casa ma solo al 50%.
Una precisazione è doverosa. Non possono portare in deduzione i costi delle utenze le partite IVA in regime forfettario. Queste, infatti, per legge NON possono dedurre i costi dell’attività salvo che i contributi previdenziali ed assistenziali assolti per legge.