Se fino a qualche decennio fa il matrimonio era visto come l’unica soluzione, o quasi, per una coppia per creare famiglia e per restare insieme, adesso non è più così. Si è passati alle unioni di civili, che sono praticamente uniformate al matrimonio. E poi non mancano i casi di persone che, legate dagli stessi sentimenti che hanno spinto altri al matrimonio, decidono semplicemente di stare insieme, a volte nemmeno spostando la residenza dalle loro rispettive case di proprietà. E sono proprio queste tipologie di situazioni che hanno determinato in questi anni una pesante discriminazione a sfavore delle coppie legate al matrimonio.
“Gentile redazione, sono Mario e sono legato sentimentalmente alla mia compagna Marina con cui da dieci anni ormai stiamo insieme. Abbiamo pensato al matrimonio o a regolarizzare la nostra unione al Comune. Tra l’altro, ora come ora, non facciamo nemmeno nucleo familiare unico dal momento che lei continua ad avere la residenza presso la sua abitazione e io presso la mia. Siamo entrambi di Modena e mi chiedo se sposandoci dovremo pagare l’IMU su una delle due case, cioè in quella dove non risulteremo residenti. Oppure, se continuiamo a rimanere così, anche dopo il matrimonio, cioè con residenze separate, possiamo risultare esentati dal versamento dell’IMU?”.
IMU, coppie residenti e coppie non residenti, ecco cosa dice la normativa vigente
Fosse arrivato qualche giorno fa il quesito del nostro lettore avrebbe avuto una risposta diversa. Gli avremmo detto che con il matrimonio avrebbe dovuto iniziare a versare l’IMU sempre e comunque sulla seconda casa, a prescindere da eventuali cambi di residenza di uno dei due. Ma la questione ha da poco trovato una risposta definitiva grazie a una recente sentenza della Corte Costituzionale.
Cosa cambia adesso sull’IMU delle seconde case per i coniugati
In termini pratici, fino a oggi, una coppia sposata che continua ad avere la residenza in due case separate ed entrambe di proprietà, era assoggettata all’IMU su uno dei due immobili. Secondo la Cassazione infatti, ciò che era determinante per far sì che la coppia fosse assoggettata comunque a IMU era l’unitarietà della dimora. In pratica non avendo dimora unitaria in entrambe le case, una delle due doveva per forza di cose essere assoggettata a IMU.
Cosa ha stabilito la Consulta con la sentenza 209/2022
Con la sentenza 209 del 2022 la Consulta ha stabilito che due coniugi sposati, con la residenza separata, andavano accomunati alle coppie semplicemente fidanzate di fronte all’IMU. Infatti per eliminare la discriminazione nei confronti delle coppie sposate o delle coppie unite civilmente, la residenza separata consente in ogni caso a chiunque di non dover pagare l’IMU su entrambe le case. Naturalmente resta sempre il diritto al Comune interessato dalle dichiarazioni IMU di andare a controllare la veridicità delle informazioni rese dai contribuenti, siano essi sposati o no. E sempre la Polizia Locale sarà l’organismo deputato ai controlli.