Con 35 anni di contributi la pensione arriva 6 anni prima?

Come si può uscire in pensione una volta maturati 35 anni di contributi e perché bisogna muoversi con largo anticipo.
2 anni fa
3 minuti di lettura
pensione

C’è una carriera contributiva che spesso segna la soglia per poter accedere alle pensioni prima del previsto. Questa carriera è fatta da 35 anni di contributi. Infatti sono diversi le misure che hanno nei 35 anni di contribuzione versata la soglia di uscita dal mondo del lavoro. E va ricordato anche che 35 anni di contributi, ma effettivi da lavoro, sono quelli che devono andare sempre ad essere completati anche per le misure di pensionamento distaccate dai limiti di età. In questo caso parliamo di quota 41 e della pensione anticipata ordinaria.

Tornando ai 35 anni di contributi totali, possiamo rispondere a un quesito di un nostro vettore che ha proprio in questa carriera la soglia raggiunta da qualche mese.

Il quesito riguardo i 35 anni di contributi

“Gentile redazione vorrei sapere quando potrò andare in pensione dal momento che ho già raggiunto 35 anni di contributi versati ed ho 60 anni di età. Per permettervi una risposta più esaustiva vi dico che adesso faccio il giardiniere, ma in passato ho lavorato sulla linea catena in fabbrica, e per una decina di anni come operaio edile. Ho lavorato quasi sempre quindi ed ho solo 4-5 anni di contribuzione figurativa da disoccupazione. Quando potrò uscire dal mondo del lavoro con questa età contributiva?”

Le pensioni e i contributi da completare per andarci prima del previsto

Andare in pensione è sempre difficile, soprattutto perché vanno rispettati determinati requisiti. Ogni misura ne ha di propri, e a volte raggiungere una determinata età non è sufficiente. Spesso bisogna aggiungere una altrettanto determinata carriera contributiva. È molte altre volte ci sono da raggiungere importi minimi di pensione, contribuzione effettiva, tipologia di lavoro e durata del lavoro usurante o gravoso. Per le pensioni di vecchiaia comunemente, i requisiti da centrare sono i 67 anni di età e i 20 anni di contributi versati. C’è una soglia contributiva però che continua a ripetersi in diverse altre misure e per tanti contribuenti.

Tale soglia è quella dei 35 anni di contributi. Un limite che esce fuori nel momento in cui bisogna accedere alle pensioni anticipate ordinarie o alla quota 41 per cui servono 35 anni contribuzione effettiva. Ma sono anche i contributi necessari per le lavoratrici che devono accedere a opzione donna e per i lavori usuranti per lo scivolo loro dedicato.

35 anni di contributi: le possibilità di scivolo con i lavori usuranti

Andare in pensione per il nostro lettore non è una cosa imminente dal momento che con 60 anni di età non ha ancora il requisito anagrafico utile per poter accedere a nessuna forma pensionistica. Infatti avendo anche 35 anni di contributi versati non centra i requisiti minimi per avere accesso alle pensioni distaccate dai limiti di età. Inoltre ipotizziamo che non abbia l’80% di invalidità pensionabile che sarebbe utile per la pensione a 61 anni di età con 20 anni di contributi versati. Probabilmente la prima finestra utile o meglio, la misura che più si avvicina ai suoi parametri è lo scivolo usuranti. Per questa misura infatti servono 61 anni e 7 mesi di età, 35 anni di contributi versati e contestualmente la chiusura di quota 97,6. Una misura però che ha tanti vincoli che potrebbero lo stesso tenerlo lontano dalla quiescenza.

La pensione con lo scivolo usuranti e la domanda di certificazione del diritto all’INPS

È per decreto che sono state introdotte una serie di attività lavorative utili alla pensione in regime usuranti. Un decreto del 2011 (Decreto legislativo n° 67 del 21 aprile 2011) ha istituito questa particolare possibilità di pensionamento a partire dai 61 anni e 7 mesi di soglia anagrafica. Per quanto ci dice il nostro lettore dovrebbe essere il lavoro sulla linea catena in fabbrica quello che dovrebbe consentirgli di avere accesso alla pensione con questo particolarissimo scivolo. Non abbiamo chiaro il quadro dell’attività lavorativa svolta ma consideriamo che il lavoro nella linea catena in fabbrica dovrebbe essere quello giusto.

Un lavoro che in passato ha svolto il nostro lettore e che potrebbe aprirgli le porte a questa forma di pensionamento. Si tratta però soltanto di un’ipotesi non avendo il quadro completo della situazione lavorativa del lettore davanti. Resta il fatto che per gli operai della linea catena c’è la possibilità di accedere allo scivolo usuranti.

I requisiti specifici dello scivolo pensionistico per gli usuranti

Il nostro lettore però non ha ancora 61 anni 7 mesi di età, ma se li compie entro la fine del 2023 o nel 2024 dovrà provvedere a presentare la domanda immediatamente. Parliamo della domanda di certificazione di diritto. In pratica con questa domanda il diretto interessato chiede all’INPS di confermare il diritto ad uscire con lo scivolo in regime usuranti. Detto questo, passiamo ad elencare i requisiti che dovrebbe detenere il lavoratore per poter sfruttare questa possibilità. Abbiamo detto che bisogna completare almeno 61 anni 7 mesi di età. Per i 35 anni di contributi necessari invece il nostro lettore è già al completo. Manca però la quota 97,6 che è data dalla somma di età e contributi e per la quale sono valide anche le frazioni di anno. Va ricordato che l’attività lavorativa svolta come usurante deve essere stata effettivamente praticata per metà della vita lavorativa o in 7 degli ultimi 10 anni di carriera. Presentando domanda entro maggio del 2023 il nostro lettore potrebbe aver diritto alla misura nel 2024 quando si troverà 61 anni 7 mesi di età.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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