Che differenza c’è tra i buoni fruttiferi postali e i Btp a 10 anni? Se lo chiedono in molti dato che una delle parole d’ordine del momento è “investire” per evitare che il proprio capitale si svaluti per colpa dell’inflazione.
I Btp sono buoni del Tesoro Poliennali a medio-lungo termine con una cedola fissa che è pagata ogni sei mesi e presentano un profilo di rischio medio-basso se si portano fino alla scadenza. In caso contrario diventano rischiosi perché subiscono la volatilità del mercato.
I buoni fruttiferi postali hanno invece un rendimento fisso che è sempre lo stesso, nel caso dei 4×4 cresce fino al sedicesimo anno. Questi titoli, poi, sono garantiti dallo Stato Italiano, collocati sul mercato da Poste Italiane ed emessi da Cassa Depositi e Prestiti.
Il 31 di questo mese Btp a 10 anni in asta, le differenze con i bfp?
I Btp a differenza dei buoni fruttiferi postali hanno un rendimento che si aggiorna sulla base dell’andamento del mercato dei bond. I bfp, invece, rendono di meno ma il loro valore è fissato per decreto e non varia spesso. Sul sito del Ministero e delle Finanze, intanto, c’è la comunicazione di emissioni di nuovi titoli di Stato in asta.
Il 28 ottobre sarà il turno del Btp a 5 anni con presentazione domande entro le ore 11 e cedola annuale al 2,65%. Il 31 ottobre, invece, sarà la volta della presentazione delle domande in asta supplementare entro le 15.30 per i Btp a 10 anni con cedola annuale al 4,40%. I primi scadranno il 1° dicembre 2027 mentre i secondi il 1° maggio 2023.
I buoni fruttiferi postali 4×4
Chi desidera un rendimento crescente nel tempo può scegliere i bfp 4×4 per investire il proprio denaro fino a sedici anni. Gli interessi di questo titolo maturano al completamento di ogni quadriennio e il rimborso può essere chiesto quando si vuole, purché entro i termini di prescrizione.
Ogni quattro anni, quindi, si avrà diritto al riconoscimento degli interessi. Prima di tale data, invece, solo del capitale investito.
Per quanto concerne, infine, il rendimento annuo lordo esso sarà il seguente: dell’1% dopo 4 anni, dell’1,50% dopo 8 anni, dell’1,75% dopo 12 anni e del 3% dopo 16 anni.
Si ricorda che i buoni fruttiferi postali non hanno costi di sottoscrizione e rimborso tranne gli oneri di natura fiscale. In più sono soggetti a una tassazione agevolata del 12,50% sugli interessi e sono esenti dall’imposta di successione.
Di certo con i 4×4 non si diventerà ricchi ma almeno si avrà la certezza che il proprio denaro non perda di valore a causa dell’inflazione che non accenna ad arretrare.