Multe notificate a casa nei casi di contestazione a distanza. Oppure multe messe sul parabrezza da parte degli agenti accertatori. Un evento di questo genere prima o poi può capitare a tutti gli automobilisti e a tutti i contribuenti italiani. Dopo l’inevitabile scoramento iniziale, le reazioni dei contribuenti sono sostanzialmente due. La prima, che forse è quella classica, porta al pagamento della multa. In pratica gli interessati per la notifica, sfruttando anche l’agevolazione che porta a un pagamento ridotto della sanzione se pagata in tempi celeri, pagano la multa senza battere ciglio.
“Gentile redazione, ho appena ricevuto la notifica di una multa da autovelox. Ho superato il limite di velocità di 15 km/h. Mi è arrivata a casa la notifica il 7 ottobre. La violazione invece sarebbe avvenuta il giorno di Ferragosto. Possibile che la multa sia arrivata con questo considerevole ritardo? È un ritardo che può permettermi di impugnare il verbale e di non pagarlo? Prima di presentare ricorso volevo essere sicuro che sono nel giusto.”
Multe a distanza o in tempo reale
Il Codice della Strada è il manuale che stabilisce le regole di comportamento degli automobilisti durante la circolazione stradale. In pratica è la “Bibbia” di una automobilista. Effettivamente, oltre che l’elenco di tutte le regole da seguire, nel Codice della Strada sono indicate anche le sanzioni, le multe, le contravvenzioni per i trasgressori, e tutto diviso in base alla violazione commessa e in base alla gravità della stessa.
Non pagare una multa: i tempi della notifica
Il nostro lettore fa riferimento a eventuali dubbi sulla ritardata notifica da parte delle forze dell’ordine relative a una violazione che lui stesso conferma di avere commesso. Avendo superato il limite di velocità effettivamente, la multa è giusta. Nulla da obbiettare quindi sulla legittimità di questa contravvenzione. E a fugare per lui qualsiasi dubbio, in base a ciò che lui dice, pure la notifica è regolare. A partire dalla data della violazione, la notifica a casa deve pervenire entro 90 giorni. Al decorrere di questo termine, la multa può essere annullata. Lui che ha infranto il Codice della Strada il 15 agosto e ha ricevuto la multa il 7 ottobre, non può impugnare la notifica da questo punto di vista. Tutto perfettamente regolare.
I vizi da controllare su una multa notificata a distanza
Ciò non vuol dire che il nostro lettore debba per forza pagare. Naturalmente le multe, se prese a seguito di una infrazione al Codice della Strada, andrebbero pagate perché lo dice la Legge.
Cos’altro ci deve essere nel verbale
Per gli autovelox vige l’obbligo di taratura. Un apparecchio deve essere tarato a periodi fissi, e senza taratura le multe prese sono annullate. E nel verbale, oltre alle caratteristiche dell’apparecchio che ha “beccato” il trasgressore, ci deve essere l’indicazione della data di ultima taratura. Nel verbale devono essere indicati tutti i dati salienti della violazione, quali data, ora e luogo dell’infrazione. Ma deve essere espressamente citato l’articolo del Codice della Strada che il trasgressore avrebbe violato. Naturalmente occhio anche a dati dell’auto, targa, dati dell’intestatario della macchina e così via. Deve essere tutto in ordine, inevitabilmente, altrimenti il verbale rischia di non essere valido a prescindere che la violazione sia stata effettivamente commessa.
In presenza di vizi come fare?
In presenza di un vizio nel verbale una prima soluzione è senza dubbio il ricorso in autotutela. Tale iniziativa va inviata agli stessi organi accertatori che hanno comminato la multa. Nessun ricorso con avvocato quindi, ma solo una raccomandata con ricevuta di ritorno indirizzata all’Ente che ha comminato il verbale. Dentro la missiva, la copia del documento di riconoscimento del trasgressore e ricorrente. Un ricorso questo, snello ed economico, anche se spesso poco ideale per l’obbiettivo di cancellare la multa.
Come non pagare una multa: i riscorsi a Prefettura e Giudice di Pace
Più forti come procedure, meglio utilizzabili ma più salate come spesa, ci sono i ricorsi al Prefetto o al Giudice di Pace. Il ricorso al Prefetto va presentato entro 60 giorni dalla violazione commessa o dalla notifica del verbale. Nel caso del nostro lettore quindi, entro il 7 dicembre (avendo ricevuto la multa a casa il 7 ottobre). Anche in questo caso basta la raccomandata alla Prefettura, anche se non manca la possibilità di produrlo direttamente in Prefettura presso gli uffici preposti. In alternativa, si può mandare tale ricorso alla Forza dell’Ordine che ha comminato il verbale. Oppure ci si può rivolgere al Giudice di pace. In questo caso il termine è di 30 giorni dalla notifica del verbale o dalla data dell’infrazione. Al Giudice di Pace ci si può rivolgere anche dopo aver perso il ricorso alla Prefettura, e in questo caso sempre entro 30 giorni dal ricorso respinto.