Perché il reddito di cittadinanza di ottobre non è stato pagato a tutti

Sulla pagina facebook "INPS per la famiglia", in molti hanno lamentato ritardi nel pagamento della ricarica di ottobre del reddito di cittadinanza, la risposta dell'INPS è stata puntuale
2 anni fa
1 minuto di lettura
Reddito di cittadinanza
Foto © Licenza Creative Commons

Pagamento reddito di cittadinanza di ottobre in ritardo. E’ questo il motivo della protesta di numerosi contribuenti sulla pagina facebook “INPS per la famiglia”. Infatti, molti percettori del reddito di cittadinanza lamentano ritardi nel pagamento della ricarica di ottobre. Il motivo è semplice e lo vedremo a breve.

Sicuramente si tratta di un periodo delicato per chi prende il reddito di cittadinanza, la Meloni ha dichiarato guerra aperta al RDC. Come se ciò non bastasse, ora ci si mette anche l’INPS che ritarda i pagamenti.

In molti sono preoccupati di perdere il reddito di cittadinanza. Ma il fatto che i pagamenti tardino ad arrivare non significa che il reddito di cittadinanza sia già stato abrogato.

Quando si perde il reddito di cittadinanza?

Come riportato sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, si perde il diritto al reddito di cittadinanza quando uno dei componenti il nucleo familiare:

  • non effettua la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro;
  • non sottoscrive il Patto per il lavoro ovvero il Patto per l’inclusione sociale;
  • non partecipa, in assenza di giustificato motivo, alle iniziative di carattere formativo o di riqualificazione o ad altra iniziativa di politica attiva o di attivazione;
  • non aderisce ai progetti utili alla collettività, nel caso in cui il comune di residenza li abbia istituiti;
  • non accetta almeno una di tre offerte di lavoro congrue oppure, in caso di rinnovo, non accetta la prima offerta di lavoro congrua;
  • non comunica l’eventuale variazione della condizione occupazionale oppure effettua comunicazioni mendaci producendo un beneficio economico del Reddito di cittadinanza maggiore;
  • non presenta una DSU aggiornata in caso di variazione del nucleo familiare;
  • venga trovato, nel corso delle attività ispettive svolte dalle competenti autorità, intento a svolgere attività di lavoro dipendente, ovvero attività di lavoro autonomo o di impresa, senza averlo comunicato.

I ritardi nei pagamenti.
Le proteste su facebook

Come detto in premessa, sulla pagina facebook “INPS per la famiglia”, molti percettori del reddito di cittadinanza lamentano ritardi nel pagamento della ricarica di ottobre. Tali ritardi riguardano milioni di italiani.  Detto ciò, il motivo è semplice. Infatti, L’INPS ha giustificato i tardivi pagamenti con il rafforzamento dei controlli sui percettori del RDC.

Dunque, allungandosi le tempistiche per i controlli, anche i pagamenti ne hanno risentito.

La situazione per i percettori del RDC è tutta nella mani del nuovo governo. La Meloni sembrerebbe volere mantenere la misura di sostegno al reddito solo per chi non può effettivamente lavorare:

  • non occupati di età superiore a 60 anni;
  • famiglie con minori;
  • persone con disabilità.

Il futuro del reddito di cittadinanza lo si conoscerà meglio nelle prossime settimane.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

pensione inps
Articolo precedente

Niente pensione a 67 anni o prima per chi ha debiti con l’INPS? ecco cosa dice la normativa

pensioni
Articolo seguente

Ecco quando un pensionato deve chiedere l’importo aggiuntivo sulla pensione