Maxi Rivalutazione delle pensioni dal 1 gennaio: a quanto ammonta e a chi spetta l’aumento

Maxi rivalutazione delle pensioni a partire dal 1° gennaio 2023. Ecco a quanto ammonta l'aumento e chi ne ha diritto.
2 anni fa
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Manca poco alla rivalutazione delle pensioni. “I ricchi vanno in albergo, i poveri in pensione“, afferma lo scrittore Mirco Stefanon. Parole che pongono l’attenzione sull’importo delle pensioni ritenute molto basse. Complice la crisi economica in corso, molti anziani non riescono ad arrivare alla fine del mese.

L’auspicio, pertanto, è che il governo intervenga attraverso delle misure ad hoc, volte ad aumentare l’importo dei trattamenti previdenziali. In tale ambito giunge una buona notizia, ovvero la maxi rivalutazione delle pensioni a partire dal 1° gennaio 2023.

Ecco a quanto ammonta e a chi spetta l’aumento.

Maxi Rivalutazione delle pensioni dal 1 gennaio

A partire dal 2023 i pensionati potranno beneficiare di un importante aumento sul cedolino. Con l’arrivo del nuovo anno anno e la Maxi Rivalutazione delle pensioni, infatti, scatteranno degli aumenti record grazie al meccanismo di indicizzazione ai prezzi al consumo nel 2022. Come si evince dal comunicato stampa numero 184 del 09 novembre 2022 pubblicato sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze:

“Il ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti ha firmato il decreto che dispone a partire dal 1 gennaio 2023 un adeguamento pari a +7,3% delle pensioni dei cittadini. L’aumento, come previsto dalla normativa vigente, è stato calcolato sulla base della variazione percentuale che si è verificata negli indici dei prezzi al consumo forniti dall’Istat il 3 novembre 2022″.

A quanto ammonta e a chi spetta l’aumento

Ma a quanto ammonta e a chi spetta l’aumento dovuto alla Maxi Revisione delle pensioni? A partire dal 2023 potranno beneficiare dell’adeguamento al 7,3% in forma piena i titolari di trattamenti fino a quattro volte il minimo Inps, ovvero pari a 525,38 euro al mese. Coloro che percepiscono una pensione con importo compreso tra 4 e 5 volte il minimo Inps beneficeranno dell’adeguamento al 90%. Tale percentuale scende al 75% per i titolari di trattamenti pensionistici con importo superiore di cinque volte il minimo.

La rivalutazione delle pensioni verrà applicata sugli importi lordi degli assegni pensionistici, che comprendono pertanto il conguaglio dello 0,2% erogato all’inizio di novembre 2022. Entrando nei dettagli, gli aumenti saranno pari a:

  • 38 euro netti al mese per coloro che percepiscono una pensione minima, pari a 525 euro mensili;
  • 52 euro netti al mese sulle pensioni con importo pari a mille euro lordi mensili;
  • 110 euro lordi, ovvero 75 euro netti, sulle pensioni da 1.500 euro;
  • 146 euro lordi, al netto pari a 100 euro, sulle pensioni da due mila euro;
  • 180 euro lordi, ovvero 111 euro netti sulle pensioni da 2.500 euro lordi;
  • 260 euro lordi, al netto pari a 150 euro mensili, su trattamenti da quattro mila euro.

La rivalutazione al 7,3% è provvisoria e basata sugli indici dei prezzi al consumo forniti dall’Istat all’inizio di novembre 2022. Alla fine dell’anno in corso la percentuale di adeguamento potrebbe essere più alta e per questo motivo nel corso del 2023 i pensionati potrebbero beneficiare di un ulteriore aumento, sotto forma di conguaglio.

Veronica Caliandro

In InvestireOggi.it dal 2022 si occupa di articoli e approfondimenti nella sezione Fisco. E’ Giornalista pubblicista.
Laureata in Economia Aziendale, collabora con numerose riviste anche su argomenti di economia e attualità. Ha lavorato nel settore del marketing e della comunicazione diretta, svolgendo anche attività di tutoraggio.

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