Pensioni adeguate da gennaio 2023: firmato il decreto, ecco l’aumento in base a quanto prendi oggi

Il ministro Giorgetti ha firmato il decreto che dispone l’aumento delle pensioni per adeguarle al costo della vita.
2 anni fa
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pensioni novembre 2022

Buone notizie per i tanti pensionati italiani. Come ormai sappiamo, in questi ultimi mesi abbiamo assistito a un’impennata dell’inflazione come non si vedeva ormai da moltissimi anni. Un aumento causato, principalmente, dall’attuale conflitto in Ucraina.
Per tale motivo, il ministro dell’economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, ha da poco firmato il decreto che dispone, a partire dal 1° gennaio 2023, un adeguamento delle pensioni al costo della vita, pari a +7,3 per cento.
L’aumento, si legge nel comunicato dello stesso Ministero, “è stato calcolato sulla base della variazione percentuale che si è verificata negli indici dei prezzi al consumo forniti dall’ISTAT il 3 novembre 2022”.


Oltre a questo, il Governo è alle prese con la prossima riforma delle pensioni, che, nonostante un’ampia maggioranza parlamentare, rimane un tema molto delicato e divisivo. È allo studio anche un nuovo istituto per il pensionamento anticipato, ma la Ministra del Lavoro, Marina Calderone, frena su “quota 41” voluta da Matteo Salvini. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Pensioni anticipate, la Ministra Calderone sta pensando a un nuovo Istituto. Arriva quota 41?

Oltre alla notizia dell’adeguamento delle pensioni, che era ormai data per scontata, ci sono anche delle novità che riguardano le prossime modifiche normative che il governo intende istituire, forse già con la prossima Legge di Bilancio (quindi entro la fine dell’anno). In particolare, il nuovo esecutivo è alle prese con un nuovo istituto per il pensionamento anticipato, forse la tanto discussa quota 41, voluta principalmente da Matteo Salvini. La neoministra del Lavoro, Marina Calderone, sembrerebbe non voler escludere quest’ultima possibilità ma con qualche riserva.
Intervistata in questi giorni a Porta a Porta, la Ministra ha spiegato che si sta occupando di alcune importanti ipotesi, ossia:

  • Opzione donna;
  • Ape sociale

Misure, quest’ultime, che il governo intende riconfermare.
Per quanto riguarda, invece, quota 41, con la possibilità di pensionamento già con 41 anni di contributi versati, la Calderone ha spiegato che “può essere un punto di partenza di un ragionamento che però contempli anche un collegamento a un gate di uscita che è l’età”, ad esempio 62-63 anni.

“ci potrebbe essere un ragionamento sui 61” e “quello solo per un anno, in attesa di una riforma strutturale che vada anche a interessare la previdenza complementare”.
Quota 41, secondo i calcoli dei tecnici del Ministero, costerebbe circa 1,13 miliardi di euro solamente nel 2023. 4 miliardi se la stessa venisse adottata anche negli anni successivi, fino al 2025.

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