Superbonus condominio 2023, ecco chi ci perde di più con il 90%

Ci sono coloro che più di tutti ci perderanno con la decisione del governo Meloni di un superbonus condominio al 90% nel 2023
2 anni fa
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110 condominio
Foto © Pixabay

Salvo passi indietro in fase di conversione in legge del decreto Aiuti quater, per le spese 2023 il superbonus condominio non sarà più del 110% ma del 90%.

La riduzione della percentuale di detrazione fiscale è stata voluta dal nuovo governo Meloni. Certo che cambiare le carte in tavola a pochi mesi dalla fine dell’anno 2022 significa penalizzare molti condomini che per un motivo o un altro hanno dovuto rimandare i lavori riponendo fiducia nel fatto che lo sgravio fiscale fosse del 110 anche per le spese del 2022.

In pratica, prima del decreto Aiuti quater, la normativa prevedeva che il supebonus condominio rimanesse al 110% fino alle spese sostenute entro il 31 dicembre 2023. Poi per le spese 2024 e 2025 sarebbe dovuto scendere rispettivamente al 70% e 65%.

Stessa cosa dicasi per le persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arte e professione, con riferimento ai lavori effettuati su edifici composti da due a 4 unità immobiliari distintamente accatastate ed anche se posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche. Ci riferiamo, quindi, al c.d. superbonus villette bifamiliari.

Superbonus condominio al 90% nel 2023, ANCE striglia il governo

Il governo Meloni, insediatosi dopo la metà di ottobre, ora cambia lo scenario e stabilisce che il superbonus condominio e vilette bifamiliari resta al 110% solo per spese fatte entro il 31 dicembre 2022.

Per le spese 2023, invece, la percentuale scenderà al 90%. Mentre per quelle 2024 e 2025 dovrebbe restare fermo rispettivamente il 70% e 65% (come già previsto).

Questa decisione di ridurre il superbonus ha provocato l’immediata reazione di ANCE (Associazione nazionale costruttori edili), che tramite un comunicato apparso sul proprio sito batte i pugni sul tavolo del governo

Siamo consapevoli della necessità del Governo di tenere sotto controllo la spesa ma cambiare le regole del superbonus in 15 giorni significa penalizzare soprattutto i condomini che sono partiti per ultimi. Quelli cioè delle periferie e delle fasce meno abbienti che per far partire i lavori hanno avuto bisogno di tempi più lunghi e della necessità di vedere interamente coperti finanziariamente gli interventi.

Così si esprime il Presidente, Federica Brancaccio.

Solo la CILAS può salvare il 110

Insomma maggiormente danneggiati sono quei condomini che partiranno con i lavori solo in questi mesi o agli inizi del prossimo anno e che, quindi, sostenendo spese nel 2023, non potranno beneficiare del 110% ma del 90%. Stessa cosa dicasi per le villette bifamiliari.

C’è però un modo per salvare il superbonus al 110 anche per le spese 2023. Durante la conferenza stampa, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni ha, infatti, precisato che la novità NON si applica laddove si presenti la CILAS entro il 25 novembre 2022. Questo significa che se il condominio (o la villetta bifamiliare) presenta la CILAS entro il 25 novembre 2022, il bonus sarà del 110 anche per le spese del prossimo anno.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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