Rottamazione cartelle nella nuova pace fiscale. Parte la verifica dei carichi rottamabili

Grazie a un servizio disponibile sul portale dell'Agenzia delle entrate-riscossione, i contribuenti possono già verificare eventuali pendenze con il Fisco in attesa della nuova pace fiscale
2 anni fa
2 minuti di lettura
Ecco cosa cambierebbe passando dalla rottamazione quater alla rottamazione quinquies, sulle cartelle esattoriali nel 2025.
© Licenza Creative Commons

Farsi trovare pronti alla prossima rottamazione delle cartelle esattoriali con la nuova pace fiscale: questo è l’imperativo. Il Governo Meloni è al lavoro per permettere ai contribuenti di chiudere i debiti con il Fisco e con altre Pubbliche Amministrazioni versando solo un parte del dovuto o addirittura niente nel caso dello stralcio dei debiti fino a 1.000 euro. Attenzione però, non si tratterà di un condono generalizzato. Il Governo non vuole che passi il messaggio che lo Stato voglia dare una mano a chi puntualmente non paga le tasse rispetto a chi invece fa i salti mortali per rispettare le scadenze.

Grazie ad un servizio disponibile sul portale dell’Agenzia delle entrate-riscossione, i contribuenti possono già verificare eventuali pendenze con il Fisco, in attesa che sia approvata la legge con la quale sia dia l’ok alla nuova pace fiscale in cui rientra anche la rottamazione delle cartelle. Saranno oggetto di pace fiscale  non solo i debiti con il Fisco ma anche ad esempio i tributi locali riguardanti l’IMU, la vecchia TASI, la TARI (o TARSU), la TOSAP; la tassa di occupazione di suolo pubblico, ecc. Sempre se il Comune si è affidato all’Agenzia delle entrate-riscossione (Ex Equitalia) per il recupero del credito vantato. Potranno essere oggetto di pace fiscale anche i debiti rispetto ai quali c’è un contenzioso in corso.

Vediamo come verificare la presenza di debiti con l’Agenzia delle entrate-riscossione.

La rottamazione delle cartelle nelle nuova pace fiscale

La nuova pace fiscale potrebbe già trovare posto nel prossimo decreto Fiscale che anticiperà la Legge di bilancio 2023.

In sostanza la pace fiscale sarà così articolata:

  • stralcio dei debiti fino a 1.000 euro (il contribuente non paga nulla);
  • saldo e stralcio per i debiti fino a 3.000 euro (il contribuente paga solo una percentuale, si parla del 10% dell’imposta, con azzeramento di sanzioni e interessi di mora-possibili limiti ISEE per accedere);
  • rottamazione dei debiti superiori a 3.000 euro ( si paga solo l’imposta contestata, con possibile stralcio delle sanzioni e degli interessi correlati).

La nuova pace fiscale dovrebbe riguardare i debiti affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2021.

La precedente pace fiscale si fermava al 31 dicembre 2017.

Come verificare i debiti ammessi alla pace fiscale?

Come detto in premessa, sul portale dell’Agenzia delle entrate-riscossione, i contribuenti possono già verificare eventuali pendenze con il Fisco, in attesa che sia approvata la legge con la quale sia dia l’ok alla nuova pace fiscale.

Il servizio si chiama “Controlla la tua situazione“. Grazie a questo servizio telematico, il contribuente può verificare se ha debiti rottamabili. In particolare, è  possibile verificare le cartelle a partire dall’anno 2000, pagare, controllare le rateizzazioni e le eventuali procedure cautelari (ad esempio il fermo amministrativo) ed esecutive in corso (pignoramenti).

Per accedere al servizio, è necessario essere in possesso di una delle seguenti credenziali: SPID o CIE.

Una volta effettuato l’accesso, il contribuente potrà accedere alla funzione “situazione debitoria-consulta e paga”. Da qui, si potranno consultare i debiti da saldare (che potrebbero essere quelli ammessi alla pace fiscale), saldati o da rateizzare.

In tal modo, il contribuente potrà verificare, una volta pubblicata la relativa norma, se rientra o meno tra i beneficiari della pace fiscale.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Educazione finanziaria: consigli per gestire le proprie finanze
Articolo precedente

Conti deposito e buoni fruttiferi postali con tassi di interesse fino al 4% contro l’inflazione

L'addio di Intesa Sanpaolo a Nexi
Articolo seguente

L’uscita ‘misteriosa’ di Intesa Sanpaolo da Nexi, colosso italiano dei pagamenti online