Poco tempo ancora per andare in pensione anticipata quest’anno. A fine novembre scade il termine per presentare domanda di assegno con Ape Sociale e per lavoratori precoci. Ultima finestra di uscita del 2022.
Come ogni anno la domanda di riconoscimento del diritto alla pensione per i lavoratori precoci (Quota 41) scade il 1 marzo. Per coloro che rientrano in Ape Sociale, il 31 marzo e il 15 luglio. La legge però riserva loro una ultima possibilità (finestra), entro il 30 novembre appunto, per andare in pensione anticipata, qualora sussistano disponibilità finanziarie.
Ape Sociale, riconoscimento requisiti e domanda di pensione
E’ quindi consigliabile, per chi rientra nei requisiti previsti per ottenere l’anticipo pensionistico con Ape Sociale o per andare in pensione con Quota 41 di presentare domanda telematica di verifica requisiti al Inps e poi attendere l’esito.
Ricordiamo che per ottenere la pensione con Ape Sociale è necessario aver compiuto 63 nani di età e avere almeno 30 anni di contributi versati. Oltre a rientrare in una delle condizioni di disagio sociale previste dalla legge. Cioè:
- Avere almeno 30 anni di contributi ed essere in stato di disoccupazione
- Avere almeno 30 anni di contributi e al momento della richiesta di Ape sociale assistere da almeno sei mesi il coniuge, la persona con cui è contratta l’unione civile o un parente di primo grado convivente (genitori o figli) con handicap in situazione di gravità ai sensi dell’art. 3 comma 3 legge 104/1992
- Avere almeno 30 anni di contributi ed essere riconosciuto invalido dalle commissioni di invalidità civile almeno al 74%.
- Avere almeno 36 anni di contributi e svolgere alla data della domanda di Ape sociale da almeno sei anni in via continuativa una o più delle attività gravose sotto elencate.
Quota 41, lavoratori precoci
Per quanto riguarda la pensione per i lavoratori precoci, il requisito indispensabile per accedere a Quota 41 è quello di aver versato almeno 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica.
Come per Ape Sociale, poi, è necessario soddisfare in una delle condizioni di disagio sociale di cui sopra. Sarà quindi l’Inps, una volta ricevuta la domanda di pensione, a concedere o meno la rendita anticipata in base alle disponibilità finanziarie annuali del fondo dedicato a questa finalità.