Quanto consuma l’albero di Natale? Consigli contro il caro energia

Quanto consuma l’albero di Natale, conviene tenere le luci accesi o si rischia un salasso in bolletta? Ecco consigli contro il caro energia.
2 anni fa
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Il Natale, la festa più attesa dell’anno, sta per arrivare. Quest’anno, però, in molti sono perplessi per l’albero di Natale: ci si chiede, infatti, quanto consumerà in più rispetto allo scorso anno e quanto si potrà tenere accesso per evitare eventuali salassi in bolletta. L’elettricità nell’ultimo trimestre è aumentata, infatti, del 59%. Il rincaro, però, sarebbe potuto essere del 100% se non fosse intervenuta l’Arera con un provvedimento straordinario. Si calcola, in ogni caso, che l’aumento della luce peserà comunque molto sulle famiglie-tipo la cui spesa passerà dai 632 euro dello scorso anno ai 1322 euro.

Proprio per risparmiare sul prezzo della luce, i cittadini ormai spengono ogni lampadina superflua quando sono in casa. La festa più luminosa dell’anno, però, pian piano sta arrivando per cui ci si domanda se per salvare lo spirito del Natale si spenderà una fortuna o se la spesa sarà sostenibile. In aiuto arriva l’esperimento effettuato dal noto sito Dday.

Quanto consuma un albero di Natale?

Non è possibile dire in assoluto quanto consuma un albero di Natale medio. Il motivo è semplice: ognuno lo allestisce in modo diverso, mettendo più o meno luci. Inoltre il consumo varia anche in base al programma di variazione luci che si sceglie sulle strip led. Dday per misurare il consumo del proprio albero di Natale ha messo una presa comandata Meross tra quella di corrente della casa e la ciabatta sulla quale sono state collegati tre diversi led. Esattamente uno da quattrocento luci e due da trecento luci per un totale di mille luci.

Dday ha spiegato che utilizzare una presa smart per l’albero di Natale è molto utile. Con lo smartphone, infatti, si possono accendere/spegnere le luci e in più si possono anche programmare le attivazioni/spegnimenti in modo tale da risparmiare.

Tornando all’esperimento, esso ha preso in considerazione un consumo cumulato in ventiquattro ore di accensione.

Ovviamente non è realistico, serve soltanto per calcolare una buona media di costo orario anche se tutto dipende dall’intensità delle luci utilizzate.

Il calcolo

In base alle giornate, il consumo dell’albero di Natale per 24 ore corrisponde a una spesa che va dai 25 ai 30 centesimi al giorno per cui, volendo tenere acceso l’albero per due mesi di fila, si spenderebbe nella peggiore della ipotesi una cifra intorno ai 18 euro. Per Dday, quindi, si tratta di una spesa sostenibile che difficilmente arriverebbe a più di 10 euro con un’accensione nelle ore preserali e serali di tutti i giorni.

Si dovrà fare invece più attenzione e programmare delle fasce orarie, se si vorranno tenere accese le luci non dell’albero di Natale ma quella per la decorazione del terrazzo o del balcone. Queste luci, infatti, sono più grandi e consumano di più.

In ogni caso, per risparmiare sull’elettricità la prima mossa da compiere è quella di sostituire le vecchie luci di Natale con modelli nuovi e certificati che sulla confezione riportano il consumo effettivo. Per avere la certezza che si sta usando un buon prodotto, poi, esse dovrebbero anche riportare il marchio Ce. Le luminarie di casa, di solito, assorbono circa 4-6 watt di elettricità e per accenderle si potrebbero pagare addirittura zero euro. Bisognerebbe, però,  attaccarle a un piccolo pannello solare. In commercio, in ogni caso, ci sono luci già fornite di questo dispositivo che si possono mettere fuori al balcone o alle vetrine dei propri negozi.

Ovviamente le luci alimentate da energia solare non avranno alcun impatto in bolletta per cui si potrà vivere il Natale appieno senza perdere la magia della luci colorate.

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alessandradibartolomeo

Da novembre 2016 fa parte della redazione di InvestireOggi curando la sezione Risparmio, e scrivendo su tematiche di carattere politico ed economico. E’ Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Campania.
Dopo una formazione classica, l’amore per la scrittura l’ha portata già da più di dieci anni a lavorare nell’ambiente del giornalismo. Ha collaborato in passato con diverse testate online, trattando temi legati al risparmio e all’economia.

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