Sono stati pari a 7,109 miliardi di euro le offerte arrivate al Tesoro dagli “Specialisti” in titoli di stato, in merito all’operazione di concambio che ha avuto stamane ad oggetto il nuovo BTp a 5 anni (ISIN: IT0005521981). Il bond è stato offerto per l’importo di 5 miliardi. Il rapporto di copertura è stato, quindi, di 1,42. Sono stati cinque i titoli di stato oggetto dell’offerta: CcTeu 15 luglio 2023, BTp 15 ottobre 2023, BTp 29 novembre 2023, CcTeu 15 dicembre 2023 e CcTeu 15 aprile 2025. I riacquisti hanno riguardato nel dettaglio 659,50 milioni del primo, 235,80 milioni del secondo, 1,304 miliardi del terzo, 823,58 milioni del quarto e, infine, 1,941 miliardi del quinto.
Le adesioni relativamente elevate e il fatto che siano arrivate perlopiù dai possessori di CcTeu ci dicono qualcosa forse sulle condizioni del mercato. Il nuovo BTp a 5 anni scade in data 1 aprile 2028 e offre una cedola lorda annuale del 3,40%, corrisposta su base semestrale. Il bond ha spuntato un rendimento del 3,56%, per cui è stato emesso sotto la pari.
Sulla base delle aspettative d’inflazione a cinque anni attualmente in vigore in Italia (1,80%), il nuovo BTp “benchmark” offre un rendimento circa doppio. In termini netti reali, quindi, siamo sopra 1,30% all’anno. Una percentuale di tutto rispetto, che se non altro riuscirebbe a proteggere il potere di acquisto del capitale nel medio-lungo termine.
Opportunità con nuovo BTp 5 anni
Cos’è di preciso il concambio? Come spiega lo stesso nome, si tratta di scambiare il nuovo BTp con i titoli in circolazione indicati dal Tesoro. L’operazione avviene chiaramente su base volontaria, per cui sono gli investitori a decidere in autonomia se aderire o meno. L’aspetto più importante è che si tratta di un’emissione “benchmark”, cioè farà da riferimento nei prossimi mesi per la scadenza a 5 anni. Attualmente, essa viaggia su livelli di rendimento in area 3,40-3,45%.
Tornando alle adesioni, il fatto che gli investitori abbiano presentato offerte rilevanti per scambiare CcTeu con il nuovo BTp può segnalare che il mercato non crederebbe a un ulteriore rialzo dei tassi prolungato e marcato.
Pensate che il rendimento medio della scadenza quinquennale in Italia nell’ultimo decennio è stato di 1,30%. Nel medio-lungo termine, esistono elevate probabilità che il prezzo del nuovo BTp si alzi, cosicché il rendimento si abbassi. Per chi volesse disinvestire prima della scadenza, quindi, la possibilità di realizzare plusvalenze. A meno che non attecchisca una fase prolungata di stagflazione, che farebbe saltare molti dei nostri calcoli.