Il 2023 non si annuncia un anno facile per gli automobilisti italiani: oltre ai rincari di benzina e diesel, si attende una stangata sulla Rc auto e sulle riparazioni. A lanciare l’allarme sono sia le associazioni dei consumatori che la stessa Federcarrozzieri, secondo la quale sono in forte aumento i costi per le riparazioni auto e i tempi di attesa per gli interventi richiesti.
La crisi economica legata alla guerra in Ucraina sta investendo tutti i campi. Il caro energia, i rincari per i prezzi di ricambio, le norme che cambiano sulle assicurazioni auto e i prezzi di benzina e diesel in crescita a causa della riforma delle accise annunciano un anno da incubo per chi utilizza l’automobile quotidianamente.
Rischio polizze quadruplicate per Rc auto nel 2023
Dopo anni di riduzione, le tariffe Rc auto potrebbero subire notevoli aumenti nel 2023. Assoutenti spiega come a oggi il prezzo medio di un’assicurazione auto si aggiri intorno ai 310 euro, al netto delle tasse. Il problema è che la situazione di crisi economica del paese, caratterizzata dalla pesante inflazione e dagli allarmi sull’energia, avrà ripercussioni sulle polizze con un incremento che potrebbe attestarsi intorno al 6%. Si tratta di una stangata da 605 milioni di euro, se si considera che a circolare in Italia sono più di 32 milioni di autovetture.
Ma l’incubo vero è un altro. Dal 1° gennaio 2023, infatti, entra in vigore la norma introdotta dalla Legge sulla Concorrenza che impone alle compagnie assicurative estere operanti però nel nostro paese di adottare la procedura per il risarcimento diretto. Questo meccanismo potrebbe portare, secondo Furio Truzzi, presidente di Assoutenti, a un incremento delle tariffe del 400%. Semplificando al massimo, circa 2 milioni di assicurati potrebbero vedersi quadruplicati i premi delle polizze.
Stangata sulle riparazioni auto nel 2023
Federcarrozzieri spiega come nel corso del 2022 ci sia stata una vera e propria esplosione dei prezzi dei materiali di consumo delle carrozzerie, a causa dell’effetto combinato dei rincari dell’energia e dell’aumento dei costi per i ricambi.
E non solo si pagherà nettamente di più, ma si dovrà attendere anche un tempo maggiore. Le difficoltà di approvvigionamento di materiali e ricambi, la crisi della componentistica e delle materie prime dilateranno i tempi di attesa di circa il 20% rispetto all’anno scorso.
La questione, sottolinea Federcarrozzieri, riguarda anche la sicurezza. Molte persone si affidano infatti a interventi di riparazione offerti da carrozzieri non autorizzati e che ricorrono a ricambi di bassa qualità e lavorando in modo approssimativo, con possibili effetti negativi sulla qualità del servizio e soprattutto sulla sicurezza stradale.