L’Arabia Saudita ingaggia Cristiano Ronaldo con stipendio record: obiettivo Mondiali 2030

Cristiano Ronaldo supera ogni record con il contratto firmato con Al-Nassr. L'Arabia Saudita vuole ospitare i Mondiali di Calcio 2030.
2 anni fa
3 minuti di lettura
Cristiano Ronaldo in Arabia Saudita

Se c’è un giocatore uscito malconcio dai Mondiali di Calcio in Qatar, questo si chiama Cristiano Ronaldo. Da un lato, è l’unico nella storia ad avere partecipato a cinque edizioni, ma dall’altro il suo Portogallo si è fermato ai quarti di finale. Cosa ancora peggiore, il suo rivale per antonomasia Lionel Messi ha alzato la coppa del mondo per l’Argentina. E mentre si trovava nell’emirato per puntare all’impresa, l’attaccante portoghese veniva pure licenziato dal Manchester United dopo una dichiarazione pubblica resa alla stampa contro la società.

Ciliegina sulla torta, è stato messo in panchina da Fernando Santos per via degli screzi tra il fenomeno e altri componenti della nazionale lusitana. Ma CR7 non si è perso d’animo e cerca già la rivincita sul campo. Nei giorni scorsi, ha firmato un contratto da record con Al-Nassr, principale società di calcio del campionato in Arabia Saudita.

Stipendio da record per Cristiano Ronaldo

Di record il 37-enne ne ha infranti parecchi durante la sua carriera. È stato il primo atleta ad avere superato 500 milioni di follower sui social. Ne ha 525 milioni solamente su Instagram. E al Manchester United ha percepito 605.000 dollari alla settimana, uno degli stipendi più alti di sempre nella storia del calcio. D’altronde, parliamo di uno che ha segnato in carriera 819 gol, di cui 450 con la maglia del Real Madrid. Ma il contratto da poco siglato con i sauditi fa a dir poco restare con la bocca aperta. Cristiano Ronaldo percepirebbe qualcosa come quasi 200 milioni di euro a stagione, inclusi i diritti commerciali. Il solo stipendio vero e proprio scenderebbe nell’ordine di oltre 50 milioni a stagione. Considerata la durata del contratto di due anni e mezzo fino al 30 giugno 2025, porterebbe a casa la bellezza di 500 milioni in tutto. Un “buen retiro” di tutto rispetto, non dite?

Non è finita.

Egli è stato altresì ingaggiato dalla federazione saudita come ambasciatore per i Mondiali di Calcio 2030. In pratica, dovrà cercare di convincere i funzionari della FIFA ad assegnare i mondiali a Riad, che corre ufficialmente per ospitare la manifestazione tra meno di otto anni. Allo scopo, avrebbe ricevuto l’offerta di altri 500 milioni di dollari. Non si sa, però, se la cifra sia slegata dal risultato o confermata per intero solo nel caso di successo. Ad ogni modo, Cristiano Ronaldo riuscirebbe ad incassare fino a un massimo di 1 miliardo di dollari in appena due anni e mezzo. Sono cifre non solo sbalorditive, ma fuori dal comune anche per il ricco mondo dello sport.

Corsa ai Mondiali 2030 dell’Arabia Saudita

Dietro al maxi-ingaggio vi è la volontà dei sauditi di alzare la testa dopo avere assistito al successo della manifestazione nel rivale Qatar. Non è stato un buon mese quello in cui si sono tenuti i Mondiali di Calcio 2022 per Riad. Con l’emirato non scorre buon sangue e la monarchia retta di fatto dal principe Mohammed bin Salman intende contrastare qualsiasi tentativo di altri regnanti di offuscarne l’immagine nel Golfo Persico. Il regno è più ricco e potente di ogni altro nell’area e ha vissuto come uno smacco l’assegnazione dell’evento a Doha da parte della FIFA.

Ma le speranze di ottenere l’assegnazione per il 2030 sono bassissime. Secondo le regole interne alla FIFA, un continente non potrebbe ospitare i mondiali a distanza di meno di dodici anni. E per il 2030 saranno trascorsi solo otto anni dai mondiali in Qatar. Nel frattempo, l’Europa sarebbe rimasta senza mondiali proprio da dodici anni, cioè da Russia 2018. Per questo sono in corsa con buone probabilità di successo Spagna-Portogallo. Per ironia della sorte, Cristiano Ronaldo si troverà a fare campagna contro il proprio stesso paese.

Ma si sa, pecunia non olet.

C’è una clausola “segreta” – mica tanto, se ne scriviamo un po’ tutti – in base alla quale il portoghese tornerebbe in Premier League già dall’estate prossima, nel caso in cui gli fosse così possibile giocare in Champions League. Stando alle indiscrezioni, sarebbe ceduto in prestito al Newcastle, club inglese di proprietà del fondo sovrano saudita PIF. E sappiamo quanto l’ossessione per la massima manifestazione dei club europei stia a cuore a Cristiano Ronaldo, a caccia continua di vittorie e trofei.

Calcio ruota attorno alle super-star

L’ingaggio saudita conferma quanto sappiamo ormai da alcuni anni a questa parte. Il mondo del calcio si muove attorno al denaro, che a sua volta è sempre più legato all’immagine dei singoli fenomeni. Personalità come Messi, Cristiano Ronaldo, Kylian Mbappé o Neymar riescono a smuovere consensi e capitali grazie all’immenso impatto che hanno sul piano mediatico, oltre che del business in senso stretto. Non è facile per un club o anche una federazione ignorare questi calciatori di punta, figuriamoci andarvi contro. L’Arabia Saudita punta da anni a rinnovare la propria immagine con fortune alterne. Prende atto che il Qatar attualmente dispone di tre grandi stelle attraverso il PSG, vale a dire Messi, Mbappé e Neymar. Ha deciso così di puntare sull’unica tra le grandi ancora fuori dall’orbita di Doha, sperando di recuperare il terreno perduto.

Certo, l’immagine di Cristiano Ronaldo si è un po’ appannata negli ultimi tempi. Le bizze al Manchester United e i dissidi con la Juventus sul pagamento di quasi 20 milioni di stipendio non aiutano. In questo secondo caso, il portoghese ammetterebbe implicitamente di avere fregato la legge italiana, firmando sottobanco un accordo segreto con il club bianconero per ottenere il pagamento di tre mensilità in barba ai bilanci ufficiali. La Procura di Torino ha chiesto di ascoltarlo in Italia con l’invio di una rogatoria internazionale a cui il fenomeno ha risposto picche.

Perché i grandi del calcio possono permettersi anche di sbeffeggiare la giustizia.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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