Sulla seconda casa si paga il canone RAI?

Il canone RAI è a tutti gli effetti una tassa sul possesso. Colpisce il possesso del televisore nel nucleo familiare. È dovuto anche sulla seconda casa?
2 anni fa
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canone rai

A nessuno, crediamo, piace pagare un servizio senza usufruirne in tutto o in parte. Eppure è un’esperienza questa a cui nessun italiano può sottrarsi, tranne che in alcuni casi specificamente individuati dalla legge. Parliamo del canone RAI.

Una tassa che colpisce il possesso del televisore, a prescindere da se si guardano i canali della televisione nazionale. Chi possiede un televisore deve pagare la tassa anche se per assurdo non si sintonizza mai su canali RAI.

E dal 2016 non si scappa.

La legge per combattere l’evasione di questo tributo ha deciso di abbandonare la riscossione con il bollettino di c/c postale. Al suo posto è stata prevista una modalità di riscossione dalla quale è difficile sottrarsi. Ossia l’addebito diretto sulla bolletta della luce.

Da quell’anno, infatti, è prevista la presunzione secondo cui chi è intestatario di utenza elettrica residenziale domestica si presume anche possessore di apparecchio televisivo. Quindi, come tale, obbligato al canone.

Come non pagare la tassa

Le uniche ipotesi in cui non si paga in canone RAI sono quelle di esenzione. In questo caso, però, bisogna dichiararlo inviando l’apposito modello all’Agenzia delle Entrate. Un modello che è diverso a seconda della casistica.

Se si è intestatari di utenza elettrica residenziale ma non si possiede alcun televisore in casa, bisogna utilizzare il modello di dichiarazione sostitutiva di non detenzione. In questo modo si riesce ad evitare l’addebito.

Trovi qui le scadenze e le modalità di invio del modello per non pagare il canone RAI 2023 in caso di non detenzione del televisore.

Ci sono poi anche altri casi in cui non si paga la tassa. Ad esempio, c’è l’esenzione del canone RAI over 75. Anche qui bisogna inviare l’apposito modello di domanda all’Agenzia delle Entrate.

Il canone RAI sulla seconda casa

Quello che c’è però da sapere è che il canone RAI non colpisce più televisori.

Inoltre, è per nucleo familiare. Questo significa che:

  • laddove nello stesso nucleo familiare sono possedute più TV, il canone è dovuto una sola volta (quindi, non per ciascun televisore)
  • se non sono presenti televisori in nessuna casa dello stesso nucleo familiare, il canone non è dovuto inviando il citato modello di dichiarazione sostitutiva di non detenzione
  • se nella casa in cui si abita non c’è televisione, ma la TV è presente nella seconda casa (ad esempio quella in montagna o al mare) il canone RAI è dovuto.

Se poi consideriamo il caso di esenzione per gli over 75, la legge dice che tale esenzione vale sono se trattasi di TV presente nella casa in cui si vive. Questo significa che se il 75enne non possiede il televisore in questa casa ma lo ha in una seconda casa, questi deve pagare il canone RAI.

Per completezza informativa ricordiamo che laddove dovuto, il canone RAI è pari a 90 euro annui. L’addebito in bolletta avviene in 10 quote mensili da 9 euro ciascuna (da gennaio ad ottobre) se il fornitore dell’utenza fattura mensilmente. Se la fatturazione, invece, è bimestrale, l’addebito è in quote da 18 euro ciascuna. C’è però anche chi deve pagare in canone RAI alla posta con Modello F24.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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