Roaming in Europa, più giga in questi paesi, ecco quelli che invece restano fuori

Più giga in roaming in questi paesi dell'Unione Europea, ecco quali. In altri paesi la situazione invece è rimasta invariata.
2 anni fa
1 minuto di lettura
roaming in europa

Dal primo giorno del nuovo anno è entrata in vigore la nuova direttiva relativa al roaming in Europa. Il nuovo sistema di tariffe si chiama “roam like home” e consente di utilizzare le medesime tariffe che si hanno nel proprio territorio anche all’estero. Ciò si traduce col fatto che si hanno più giga a disposizione per navigare in internet. Non tutti i paesi però hanno applicato tale normativa. Vediamo quindi quali sono quelli che ci consentono di sfruttarla e quali invece quelli che ne sono rimasti esclusi.

Roaming in Europa, più giga per internet

Niente costi extra per chi viaggia negli altri stati membri dell’Unione Europea grazie al nuovo accordo sul roaming in Europa che i paesi membri hanno stipulato. Tale accordo sarà in vigore fino al 2032, ma a quanto pare non tutte le nazioni rientrano nel discorso. Ad ogni modo, gli operatori sono tenuti dal primo gennaio di quest’anno a regolare le proprie tariffe in linea con le direttive dell’UE, ciò significa che si hanno più giga a disposizione per la navigazione online quando si viaggia all’estero tra i paesi compresi nell’accordo.

Abbiamo già trattato l’argomento in merito alla nuova tariffa che gli operatori dovranno inserire per il roaming in Europa. In sintesi, se prima il calcolo prevedeva  tale formula: 2 per costo periodico (senza iva)/3 euro, ora il massimale per i prezzi all’ingrosso è sceso da 3 a 1,80. La nuova formula è quindi 2 per costo periodico (senza iva)/1,80 euro. Detto ciò, la curiosità di coloro che viaggiano molto in giro per il vecchio continente è quali siano i paesi che hanno aderito al nuovo diktat emanato dall’UE.

Roam like home, in quali paesi si applica?

Per farla breve, la normativa va applicata a tutti gli stati membri dell’Unione Europea. Si aggiungono alle nuove direttive per il roaming in Europa anche i paesi della cosiddetta area economica:

  • Austria,
  • Belgio,
  • Bulgaria,
  • Cipro,
  • Croazia,
  • Danimarca,
  • Estonia,
  • Finlandia,
  • Francia (inclusi Guadalupa, Guyana francese, La Reunion, Mayotte, Martinica),
  • Germania,
  • Gibilterra,
  • Grecia,
  • Irlanda,
  • Islanda,
  • Lettonia,
  • Liechtenstein,
  • Lituania,
  • Lussemburgo,
  • Malta,
  • Norvegia,
  • Olanda,
  • Polonia,
  • Portogallo,
  • Repubblica Ceca,
  • Romania,
  • Slovacchia,
  • Slovenia,
  • Spagna,
  • Svezia,
  • Ungheria.

In queste queste nazioni, quindi, i cittadini italiani possono sfruttare il servizio presente sul propio smartphone (chiamate, messaggi, navigazione) senza il timore di un sovrapprezzo.

Quali sono invece i paesi che restano fuori da questa normativa? Per fortuna l’elenco è molto breve, si tratta esclusivamente di San Marino, Svizzera e Principato di Monaco. E per quanto riguarda il Regno Unito? Come tutti sanno, con la Brexit, la UK è uscita dall’UE, ma al momento rimangono in vigore le medesime condizioni di sempre, visto che nessun operatore italiano ha modificato le sue condizioni in merito al roaming in Europa anche per il Regno Unito. Ciò fa sì che per ora anche l’UK rientri nella lista dei paesi che si adeguano alle nuove normative.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

pensione
Articolo precedente

Quando saranno pagate le pensioni di febbraio e perché non trovi l’aumento neanche questo mese

quota 41
Articolo seguente

Dal reddito di cittadinanza i soldi per la riforma pensioni e Quota 41