In qualche modo, è sempre tempo di Isee. Non solo per la possibilità di richiederlo in forma corrente ma anche perché le varie agevolazioni messe a disposizione per il contrasto alla crisi post-pandemica continuano a essere necessarie. Così come l’indicatore reddituale che ne determina i requisiti di accesso. Un quadro che non stupisce gli osservatori, anche perché la condizione economica attuale resta complicata per tutti. E l’Isee rappresenta un parametro base per capire meglio anche la propria capacità di far fronte all’emergenza economica.
Ben raffigurata dal tasso di inflazione attuale, ancora superiore all’8%. Considerando che si parla del principale strumento per la valutazione effettiva del proprio status economico, le procedure per l’ottenimento dell’Isee sono altrettanto standardizzate. Specie per quel che riguarda la certificazione ordinaria, quella relativa a due anni prima dell’annualità in cui si richiede. Ma visto che l’ottenimento dell’Isee ha da tempo una connotazione più di urgenza che di ordinarietà, ecco che Poste Italiane punta ad accorciare i tempi e a snellire i meccanismi di richiesta, semplificando le procedure per l’ottenimento dei vari certificati necessari al calcolo.
Isee necessario
Con l’arrivo del 2023 e l’approvazione della prima Legge di Bilancio del Governo Meloni, l’argomento dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (l’Isee, appunto) è tornato di strettissima attualità. Sia per accedere alle nuove forme di agevolazione, indennità e bonus vari previste dalla Manovra, sia per confermare quanto già si era ottenuto. Nonostante una revisione tutto sommato simile a un giro di vite, specie su alcune delle misure assistenziali fin qui considerate basilari (come il Reddito di Cittadinanza), la politica dei bonus, sotto forma di detrazioni fiscali o sgravi in bolletta, è stata mantenuta anche dal nuovo esecutivo. E l’Isee, al netto di strumenti paralleli come il quoziente familiare, figura tuttora come la certificazione chiave per restare in carreggiata con le indennità percepite.
Per quel che riguarda la propria disponibilità economica, al fine della determinazione dell’indicatore è necessario disporre della propria giacenza media ed eventualmente del saldo al 31/12 dell’anno di riferimento dei propri conti correnti. O, nel caso di Poste, di altri strumenti come Buoni e Libretti. Tutto contribuisce a determinare la propria capacità patrimoniale e, quindi, finanziaria.
Poste accorcia le procedure
Con l’obiettivo, prefissato da tempo, di voler snellire al massimo le procedure e farsi più prossima al cliente digitalizzando i servizi, Poste Italiane ha deciso di condensare la documentazione necessaria all’interno di un singolo certificato. Nel quale saranno però presenti tutte le informazioni relative ai prodotti finanziari del cliente, intestati o cointestati. Fra questi, figureranno anche carte prepagate PostePay, eventuali Polizze assicurative e persino i Fondi comuni di investimento. Il tutto, chiaramente, aggiornato al “31 dicembre del secondo anno precedente”. Questo significa che, per la certificazione Isee del 2023, il parametro sarà riferito alla situazione patrimoniale al 31/12/2021.
Chiaramente, rispondendo alle suddette caratteristiche di velocizzazione e implementazione dei servizi da remoto, Poste concede ai propri clienti la possibilità di richiedere il documento online. Necessaria, in questo senso, la presenza di un profilo di identificazione sul sito ufficiale (accedendo quindi alla propria bacheca). In alternativa, resta valida la richiesta presso l’ufficio postale. Passaggio obbligatorio qualora si richiedesse un’attestazione relativa ai prodotti per i minorenni. Il genitore dovrà inevitabilmente recarsi, con documentazione valida del minore, presso gli sportelli.