Gli avvisi bonari al centro della definizione agevolata prevista dalla legge di bilancio 2023. La possibilità di godere di una sanzione ancora più ridotta di quella ordinariamente prevista per queste comunicazioni di irregolarità. Il 3% invece che il 10%.
Bisogna però ben circoscrivere il campo di applicazione per non creare confusione. Non tutti gli avvisi bonari possono rientrare nel beneficio.
In primis ricordiamo cos’è l’avviso bonario. Si tratta di una comunicazione con cui il fisco (Agenzia delle Entrate) dice al contribuente di aver commesso delle irregolarità nella propria dichiarazione dei redditi.
- di sanare l’irregolarità pagando la maggiore imposta dovuta, entro 30 giorni dalla notifica
- oppure di fornire, entro 30 giorni dalla notifica, informazioni e documenti a propria discolpa.
Pagando nel termine di 30 giorni, il contribuente gode di una sanzione ridotta e pari al 10%, invece che 30%.
Il termine di 30 giorni, passa a 90 giorni nel caso in cui l’avviso bonario è notificato direttamente all’intermediario a cui il contribuente si è rivolto per la dichiarazione dei redditi oggetto della contestazione.
La definizione agevolata avvisi bonari nella legge di bilancio 2023
La legge di bilancio 2023 ha voluto tendere ancor più la mano ai destinatari di queste comunicazioni di irregolarità. C’è la definizione agevolata avvisi bonari. In pratica, pagando nel termine di 30 giorni dalla notifica (o 90 giorni in caso di avviso telematico all’intermediario), invece che una sanzione del 10% trova applicazione la sanzione del 3%.
Sia la stessa manovra che la Circolare n. 1/E del 2023, circoscrivono esattamente quali sono gli avvisi bonari che possono rientrare nel beneficio della definizione agevolata. In dettaglio, si tratta di
- Comunicazioni di irregolarità notificate dal 1° gennaio 2023
- Avvisi bonari il cui termine di pagamento dell’unica rata o della prima rata non è ancora scaduto al 1° gennaio 2023, quindi:
- comunicazioni recapitate direttamente ai contribuenti nel mese di dicembre 2022
- avvisi telematici recapitati direttamente agli intermediari a partire dal 2 ottobre 2022.
Per quali anni d’imposta
In tutti i casi l’avviso bonario è ammesso alla definizione agevolata solo se l’irregolarità contestata è riferita agli anni d’imposta dal 2019 al 2021.
Per quanto riguarda i piani di rateazione ancora in corso al 1° gennaio 2023, possono godere della definizione agevolata avvisi bonari anche le rateazioni regolarmente intraprese in anni precedenti, per le quali, alla medesima data del 1° gennaio 2023, non si è verificata alcuna causa di decadenza.
In tale ipotesi non c’è alcuna limitazione all’anno d’imposta. Quini, possono rientrare le irregolarità riferite a qualsiasi periodo.