Il trattamento di fine servizio lo anticipa l’Inps al tasso del 1% (contro il 4% delle banche)

Dal 1 febbraio gli statali possono chiedere l’anticipo del Tfs all’Inps pagando interessi fino a quattro volte meno rispetto alle banche.
2 anni fa
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tfs

Da oggi diventa più conveniente richiedere l’anticipo del trattamento di fine servizio (Tfs). Anche l’Inps, infatti, lo può anticipare, oltre che le banche convenzionate. Ma al tasso del 1%, contro la media del 4% applicata dagli istituti di credito.

Buone notizie, quindi, per gli statali che vanno in pensione e non possono attendere i tempi biblici della legge per la liquidazione della buonuscita. Contrariamente a quanto avviene per i lavoratori dipendenti del settore privato il cui trattamento di fine rapporto (Tfr) arriva subito dopo il termine del periodo di lavoro.

Tfs anticipato dall’Inps al tasso del 1%

Con messaggio numero 430 del 30 gennaio 2023, l’Inps informa che dal 1 febbraio 2023 i lavoratori del pubblico impiego potranno richiedere l’anticipo del Tfs/Tfr a costi relativamente contenuti rispetto a quanto applicato finora dalle banche. I tempi di attesa sono massimo 6 mesi dalla richiesta. Nello specifico

possono richiedere l’anticipazione del Tfr/Tfs pensionati e cessati dal servizio iscritti alla Gestione e che hanno diritto a una prestazione di Tfr/Tfs non ancora interamente erogata, per i relativi importi maturati, disponibili e non ancora esigibili”.

Quindi tutti coloro che non hanno ancora richiesto o beneficiato di anticipi da parte delle banche. In questo modo gli aventi diritto non dovranno aspettare fino a 24 mesi per vedersi riconoscere la buonuscita.

Chi aderirà alla misura dovrà versare all’Inps l’1% annuo a titolo d’interesse e uno 0,5% una tantum per le spese. Unico requisito da rispettare è quello di aver confermato l’adesione al Fondo Credito presso l’Inps al quale quasi tutti i lavoratori pubblici sono iscritti. Per questo è sufficiente verificare se nel cedolino della pensione o nella busta paga compare la trattenuta di finanziamento alla “gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali” pari allo 0,35% della retribuzione o 0,51% della pensione.

I tempi di attesa della buonuscita dei dipendenti pubblici

Ricordiamo, per chi non intendesse o non potesse beneficiare dell’anticipo del Tfr/Tfs, che i tempi di attesa della liquidazione della buonuscita possono essere anche molto lunghi.

Nello specifico bisogna distinguere fra 3 diversi termini: breve, medio e lungo.

Il primo si riferisce a un arco temporale di 105 giorni e riguarda tutti coloro che cessano dal servizio per inabilità o per decesso.  Il secondo termine riguarda il pagamento del TFS entro 12 mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro. Ciò accade per:

  • raggiungimento dei limiti di età, cioè quando un dipendente pubblico è collocato a riposo d’ufficio dalle amministrazioni al raggiungimento del limite di età ordinamentale (65 anni per la maggior parte dei dipendenti pubblici);
  • per cessazione dal servizio in conseguenza all’estinzione del rapporto di lavoro a tempo determinato;
  • per cessazione dal servizio a seguito di risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro.

Per quanto riguarda il terzo termine, il Tfs è corrisposto in tutti gli altri casi non elencati. La buonuscita sarà corrisposta solo dopo 24 mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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