Capire bene come funziona la sanatoria delle cartelle esattoriali, i debiti da rottamare e le modalità di richiesta è fondamentale. Può sembrare facile ma la sanatoria delle cartelle del Governo Meloni non lo è affatto. Dallo scorso 20 di gennaio, recependo le direttive della Legge di Stabilità del Governo, l’Agenzia delle Entrate Riscossione ha aperto la procedura telematica per presentare la domanda di adesione alla rottamazione quater. E la verifica dei cosiddetti carichi che rientrano nella rottamazione delle cartelle è fondamentale. Capire quali debiti rientrano e quali ne sono esclusi non è un fattore da non considerare.
“Salve, mi chiamo Paolo e sono un contribuente interessato alla rottamazione delle cartelle. So degli sconti e delle rate, o almeno credo di sapere di queste agevolazioni leggendo di qua e di là. Mi chiedevo però se potevate dirmi quali effettivamente sono le cartelle che rientrano nella rottamazione, quali i debiti che ne sono esclusi e come posso verificare se ho diritto a sfruttare la misura o meno. Grazie per la vostra eventuale risposta.”
Rottamazione quater e cartelle esattoriali, quali vi rientrano e come
Per rispondere al nostro lettore e per aiutare anche gli altri che si trovano nella medesima condizione, bisogna prima fare un distinguo. Una cosa è la rottamazione quater, chiamata così perché è la quarta volta che viene introdotta una misura di favore per i contribuenti indebitati con il Fisco italiano. Un’altra cosa sono lo stralcio delle cartelle esattoriali e la cancellazione automatica delle cartelle. Questi ultimi due provvedimenti non necessitano di domanda e riguardano le cartelle affidate all’Agente della Riscossione tra il 2000 ed il 2015, ma solo se di importo inferiore a 1.000 euro. Per lo stralcio si parla di cartelle relative a crediti vantati da Comuni, Regioni ed Enti previdenziali e non differenti da quelli statali. E sono se Comuni, Regioni e questi enti hanno aderito al progetto. Per la cancellazione invece si parla di cartelle affidate all’Agente della Riscossione tra il 2000 ed il 2015, ma solo se di importo inferiore a 1.000 euro e derivanti da titoli di credito vantati da agenzie fiscali, enti previdenziali pubblici o amministrazioni statali.
Quali le cartelle da mettere in pace con la rottamazione quater
La rottamazione quarter per le cartelle esattoriali fa riferimento invece a quelle cartelle che un contribuente ha ricevuto da parte dell’Agente della Riscossione tra il 1° gennaio 2000 ed il 30 giugno 2022. A prescindere dall’importo e dalla natura del debito.
Possono essere oggetto di questa nuova versione della rottamazione delle cartelle, i carichi affidati al concessionario alla riscossione entro quelle date. E a prescindere che siano cartelle e debiti già inseriti in vecchi procedimenti di rottamazione, in vecchie sanatorie delle cartelle o in vecchi piani di dilazione ordinari. E perfino se il contribuente per queste cartelle era decaduto dai benefici delle vecchie agevolazioni o semplicemente se non era stato in grado di pagare le rate anche di piani di rateizzazione ordinari.
La verifica dei cosiddetti carichi pendenti e cosa è importante per la rottamazione
La rottamazione prevede una domanda da parte dei contribuenti interessati. Una domanda di adesione alla definizione agevolata, come si chiama ancora una volta l’operazione di rottamazione. Prima di presentare istanza però, è opportuno che il contribuente interessato, come lo è il nostro lettore, verifichi quali cartelle sono effettivamente ammesse nella rottamazione. Anche perché deve essere proprio il contribuente a indicare nella domanda di definizione agevolata, quali sono le cartelle che desidera per così dire “rottamare”. Un contribuente può decidere per esempio di escludere dalla rottamazione le cartelle per le quali non ha intenzione di chiedere l’agevolazione. Magari perché sono cartelle esattoriali che è convinto di non dover pagare per niente o che è convinto di riuscire a farsi cancellare via legale. Resta da considerare però che il vantaggio offerto dalla sanatoria delle cartelle non è irrisorio.
Quali i vantaggi della rottamazione?
Azzerare di colpo le sanzioni e gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo. Questo un primo grande vantaggio della rottamazione delle cartelle. E poi, anche un lungo piano di dilazione. Infatti chi aderisce alla rottamazione nella domanda deve indicare anche il numero di rate che vorrebbe poter usare per rientrare del debito. Si possono chiedere massimo 18 rate e vanno dal 31 luglio del 2023 al 30 novembre del 2027. Come si evince, massimo 18 rate trimestrali, che l’Agenzia delle Entrate deve confermare accettando la richiesta o riducendo il numero di rate all’importo minimo che una singola rata deve avere. Sulle rateizzazioni il debito sale del 2% come interessi collegati proprio alla rateizzazione. La domanda deve pervenire entro il 30 aprile prossimo.
Partite, ruolo, debiti nella cartella, ecco come fare
La definizione di ruolo, cartella, partita e debito è assolutamente fondamentale da capire. Un ruolo è una debito diventato cartella esattoriale. Su questo nessun dubbio. In una cartella però ci possono essere più partite, nel senso che una cartella può contenere più tasse evase, o più annualità di una tassa evasa. Il contribuente deve capire quali sono le cartelle che deve rottamare o su cui deve provvedere a presentare istanza. la soluzione resta il visionare il proprio estratto di ruolo. In questo modo può presentare domanda per le cartelle che effettivamente secondo lui sono sanabili. Si potrà così verificare il fatto che per ogni ruolo ci sono il numero di partite che lo stesso ruolo contiene. E va inserito il numero di ogni singola partita. Va ricordato che secondo i dettami di quanto ha stabilito la Manovra, nella nuova rottamazione delle cartelle esattoriali vi rientrano anche i ruoli telematici. E in questo caso sono quelli trasmessi al contribuente entro il 10 luglio 2022.