Acquistare casa, ai coniugi conviene il regime di comunione o di separazione?

Quando i coniugi decidono di acquistare casa o qualsiasi altro bene, devono fare i conti con il regime patrimoniale in cui si trovano
2 anni fa
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acquistare casa

Acquistare casa è sempre una scelta difficile. Quale comprare, in che zona comprarla, fare il mutuo, a chi intestarla. Se poi la si acquista quando si è sposati occorre fare i conti anche con un’altra cosa. Ossia, il regime patrimoniale in cui ci si trova. Quindi, se in regime di separazione dei beni o in regime di comunione.

Molte solo le coppie che sposate in regime di comunione poi decidono la separazione dei beni per conseguirne eventuali vantaggi fiscali.

Ricordiamo che il regime patrimoniale ordinario quando si contrae matrimonio è quello di comunione.

Questo significa che, se nessuna scelta è fatta in sede di matrimonio, ciò che sarà come regola tra i coniugi è quello della comunione. Pertanto, tutto quanto si acquisterà dopo essere convolati a nozze sarà al 50% di proprietà tra i due. Questo anche, ad esempio, quando la casa acquistata dopo il matrimonio sia intestata ad uno solo dei due coniugi. Quindi, proprietario sarà anche l’altro al 50%. Tutto quanto acquistato prima del matrimonio, invece, resta così com’era. Quindi, non cade in comunione.

Il regime di separazione dei beni

Diverso, invece, è il discorso quando i due coniugi hanno scelto la separazione dei beni. La scelta di questo regime dovrà essere fatta espressamente. La cosa può essere fatta direttamente all’atto del matrimonio o del perfezionamento dell’unione civile.

Tuttavia, il regime patrimoniale può comunque essere modificato anche in un momento successivo. In tal caso però occorre un atto pubblico notarile alla presenza di due testimoni.

Esempio

Antonio e Giovanna si sono sposati ed in sede di matrimonio non hanno espresso alcuna scelta. Questo significa che il regime patrimoniale è quello ordinario, ossia della comunione dei beni. Se loro successivamente voglio modificarlo e passare al regime patrimoniale di separazione dovranno andare dal notaio.

La modifica del regime dopo il matrimonio comporta, dunque, la necessità poi di dover sostenere i costi per l’atto notarile.

Il consiglio è sempre quello di fare la scelta in sede di matrimonio così da risparmiare queste spese.

Acquistare casa: i due regimi a confronto

Il regime di separazione dei beni, rispetto a quello di comunione, permette una più ampia libertà di scelta nell’acquistare casa. Qui, i coniugi possono decidere liberamente la quota di intestazione. Ad esempio, possono decidere di intestare la casa al 70% a uno e 30% all’altro, oppure di intestarla al 100% solo ad uno di essi. E quella sarà l’intestazione effettiva anche ai fini fiscali.

Pertanto, se ad esempio il 70% è intestata al marito e 30% alla moglie, la casa sarà di proprietà di marito e moglie rispettivamente per il 70% e 30% e nella stessa misura sarà rilevante ai fini fiscali. Quindi, il marito dovrà pagarci le tasse nella misura del 70% e la moglie nella misura del 30%.

Viceversa se acquistata in regime di comunione, anche se la casa fosse intestata al 100% al marito, comunque, ai fini reddituali avrà rilevanza al 50% per lui e 50% per la moglie. Inoltre la moglie sarà anch’essa proprietaria al 50%.

Esistono in ogni caso (quindi, sia in regime di comunione o separazione) agevolazioni fiscali, come ad esempio il bonus prima casa giovani under 36.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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