La riscossione delle cartelle fino a mille euro, sarà sospesa fino al 30 aprile 2023. La novità è contenuta in un emendamento al DL 198/2022, decreto Milleproroghe. Ma questa non è l’unica novità degna di nota. In particolare, in fase di conversione in legge del decreto citato, il legislatore vuole dare ai Comuni, alle Province e alle Regioni, tre mesi di tempo in più per decidere se aderire allo stralcio delle cartelle 2023 fino a mille euro. La proroga riguarda non solo gli enti territoriali.
Detto ciò, vediamo nel complesso le modifiche apportate in fase di conversione in legge del decreto Milleproroghe.
Lo stralcio delle cartelle fino a mille euro. La situazione attuale
Pace fiscale, tregua fiscale, come la si voglia chiamare poco importa, fatto sta che il Governo ha messo in atto una serie di misure per permettere al contribuente di pagare i propri debiti con il Fisco e non solo, a condizioni molto vantaggiose. Un discorso a parte merita lo stralcio delle cartelle 2000-2015, fino a mille euro. Commi 222-230 della Legge n°197/2022, Legge di bilancio 2023. Rispetto a tali debiti, il Governo ha addirittura previsto il loro annullamento totale se l’ente creditore è: amministrazione statale, agenzia fiscale o ente pubblico previdenziale.
L’importo di 1000 euro, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni deve essere verificato:
- per singolo debito indicato nella cartella;
- alla data del 1° gennaio 2023.
Come funziona per Enti terzi diversi
Attenzione, come riportato sul portale dell’Agenzia delle entrate riscossione, per gli enti creditori diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali (Fonte portale ADER):
- lo “Stralcio” riguarda esclusivamente le sanzioni e gli interessi, compresi gli interessi di mora. Il capitale, le somme maturate a titolo di rimborso delle spese per le procedure esecutive e le spese di notifica delle cartelle restano interamente dovuti;
- per quanto riguarda le sanzioni per violazioni del Codice della strada e le altre sanzioni amministrative, (diverse dalle sanzioni irrogate per violazioni tributarie o per violazione degli obblighi relativi ai contributi e ai premi dovuti agli enti previdenziali), lo “Stralcio” si applica limitatamente agli interessi, comunque denominati, e non annulla le sanzioni e le somme maturate a titolo di rimborso delle spese per le procedure esecutive e di notifica della cartella di pagamento.
Inoltre, lo stralcio parziale non è neanche obbligatorio.
Stralcio cartelle 2023. Le novità nel decreto Milleproroghe
Quando visto fin qui, è ancora in vigore a oggi.
Detto ciò, un emendamento al decreto Milleproroghe, viene rivista la portata dello stralcio in parola.
In particolare, i cambiamenti possono essere così riassunti:
- il Comune non solo, come previsto fino al 31 gennaio, può deliberare di non applicare lo stralcio parziale, ma allo stesso modo, potrà decidere di applicare quello totale, con annullamento di tutta la cartella;
- le delibere adottate dovranno essere comunicate al dipartimento delle Finanze entro il 30 aprile 2023. E avranno solo valore ai fini statistici, posto che ai fini dello stralcio, basterà che l’Ente pubblichi la delibera sul proprio sito. Infatti, non serve più la comunicazione all’ADER;
- le procedure esecutive e cautelari saranno sospese per tutti, sia rispetto agli enti che aderiscono che a quelli che non aderiscono, fino al 30 aprile 2023.
Su tale ultimo punto, a cambiare è il termine attuale del 31 marzo 2023.
Dunque, nei fatti, il decreto Milleproroghe ridisegna lo stralcio delle cartelle fino a 1000 euro.