No tax area dipendenti e bonus Irpef alla prova della dichiarazione dei redditi

La Legge di bilancio 2022, ha ridotto da 28.000 euro a 15.000 euro la soglia di reddito complessivo sopra la quale il bonus Irpef non spetta
2 anni fa
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Tra le novità più importi del 730/2023, redditi 2022, la cui versione finale con le relative istruzioni è stata approvata la scorsa settimana, spiccano: l’innalzamento del reddito da lavoro dipendente entro il quale è possibile ottenere il massimo sconto Irpef di 1880 euro (detrazione per tipologia di reddito), nonché, le modifiche al trattamento integrativo, c.d. bonus Irpef che sarà riconosciuto anche ai dipendenti con un reddito complessivo compreso tra 15.001 euro e 28.000 euro. Ciò a condizione però che l’ammontare di alcune detrazioni sia di importo superiore all’Irpef a debito.

Dunque ci deve essere incapienza reddituale ossia un reddito complessivo rispetto al quale effettivamente il contribuente non è tenuto a versare Irpef. Le detrazioni allo stesso spettanti compensano tutta l’Irpef dovuta.

Vediamo nello specifico, rispetto ai due aspetti citati, quali sono le novità che troveranno posto nel 730 2023.

Le novità del 730 2023. Un cenno

Come si legge nelle istruzioni di compilazione del 730-2023, quest’anno le novità sono tantissime.

Ad esempio:

  • Modifica scaglioni di reddito e delle aliquote: sono state ridotte le aliquote IRPEF da applicare ai redditi da 15.000 euro a 50.000 euro ed è stato ampliato lo scaglione di reddito a cui si applica l’aliquota più alta del 43%;
  • rimodulazione delle detrazioni per redditi da lavoro dipendente: è stato innalzato a 15.000 euro il limite reddituale per poter fruire della misura massima della detrazione per redditi da lavoro dipendente pari a 1.880 euro. La detrazione spettante è aumentata di 65 euro se il reddito complessivo è compreso tra 25.001 euro e 35.000 euro;
  • rimodulazione delle detrazioni per redditi di pensione: è stato innalzato a 8.500 euro il limite reddituale per poter fruire della misura massima della detrazione per redditi di pensione pari a 1.955 euro. La detrazione spettante è aumentata di 50 euro se il reddito complessivo è compreso tra 25.001 e 29.000 euro;
  • modifica alle detrazioni per redditi assimilati e altri redditi: è stato innalzato a 5.500 euro il limite reddituale per poter fruire della misura massima della detrazione per redditi assimilati a quelli da lavoro dipendente e altri redditi pari a 1.265 euro. La detrazione spettante è aumentata di 50 euro se il reddito complessivo è compreso tra 11.001 e 17.000 euro;
  • modifica alla disciplina del trattamento integrativo: il trattamento integrativo è riconosciuto anche ai titolari di reddito complessivo com- preso tra 15.001 euro e 28.000 euro a condizione che l’ammontare di alcune detrazioni sia di ammontare superiore all’imposta lorda;
  • ecc.

Soffermiamo sulle novità relative al c.

d Bonus Irpef, ex bonus Renzi e sulla detrazione riservata ai redditi da lavoro dipendente in quanto tale (detrazione per tipologia di reddito).

Le detrazioni per lavoro dipendente e il Bonus Irpef

Sul bonus Irpef i cambiamenti sono davvero importanti e sono già stati analizzati dall’Agenzia delle entrate con la circolare n°4/2022. A commento delle novità di cui alla Legge n°234/2021, Legge di bilancio 2022.

Procediamo però con ordine, ossia con le modifiche alle detrazioni per tipologie di reddito che poi, a cascata, hanno portato il legislatore a rivedere il c.d. bonus Irpef.

Nella circolare citata, come da art.13, comma 1 del DPR 917/86, TUIR, sono elencate le nuove detrazioni per tipologia di reddito riservate ai lavoratori dipendenti.

Le detrazioni sono pari a:

  • 1.880 euro, se il reddito complessivo non supera 15.000 euro; l’ammontare della detrazione effettivamente spettante non può essere inferiore a 690 euro; per i rapporti di lavoro a tempo determinato, l’ammontare della detrazione effettivamente spettante non può essere inferiore a 1.380 euro;
  • 1.910 euro, aumentata del prodotto tra 1.190 euro e l’importo corrispondente al rapporto tra 28.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 13.000 euro, se l’ammontare del reddito complessivo è superiore a 15.000 euro ma non a 28.000 euro;
  • 1.910 euro, se il reddito complessivo è superiore a 28.000 euro ma non a 50.000 euro; la detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 50.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 22.000 euro.

Attenzione, rispetto alle detrazioni appena individuate, se il reddito complessivo è superiore a 25.000 euro ma non a 35.000 euro, le stesse sono aumentate di un importo pari a 65 euro.

Tale importo è riconosciuto per intero. Senza effettuare alcun ragguaglio al periodo di lavoro nell’anno.

Nei fatti, c’è stato un innalzamento della soglia di reddito da lavoro dipendente entro il quale è possibile ottenere il massimo sconto Irpef di 1880 euro.

Il bonus Irpef

Il bonus Irpef ha subito un taglio con la Legge di bilancio 2022. Infatti, la legge citata ha ridotto da 28.000 euro a 15.000 euro la soglia di reddito complessivo prevista dall’articolo 1 del d.l. n. 3 del 2020, sopra la quale il bonus non spetta.

Attenzione, però, è stato introdotto un meccanismo particolare, in applicazione del quale, nel rispetto di precisi requisiti, il bonus può essere riconosciuto anche a chi ha redditi superiori a 15.000 euro e fino a 28.000 euro.

A tal fine, è necessario che la somma di determinate detrazioni con spese sostenute fino al 31 dicembre 2021 (spese sanitarie, interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici, nonché detrazioni previste da altre disposizioni normative) «sia di ammontare superiore all’imposta lorda».

In tale ipotesi, il trattamento integrativo è riconosciuto per un ammontare, comunque non superiore a 1.200 euro.  Determinato in misura pari alla differenza tra la somma delle detrazioni ivi elencate e l’imposta lorda. Nei fatti, l’importo spettante a titolo di bonus Irpef potrebbe essere più basso di 1200 euro.

Nel complesso, ai fini della verifica dell’incapienza reddituale, è necessario individuare:

  1. le «spese sostenute fino al 31 dicembre 2021 (quindi anche in anni precedenti al 2021), ma la cui detrazione si protrae nell’anno di imposta 2022 per effetto della rateizzazione;
  2. l’imposta lorda relativa all’anno d’imposta 2022 (in riferimento al 730-2023;
  3. le detrazioni relative alle spese di cui al punto 1 prendendo solo le rate imputabili al periodo d’imposta 2022.

In tal modo si eviteranno errori di compilazione del 730.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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