Comunicazione spese di ristrutturazione condominiali, proprietario o convivente? Chi vuole conoscere il Fisco

Ai fini della comunicazione delle spese di ristrutturazione all'Agenzia delle entrate, bisogna prestare attenzione nel caso in cui le spese siano pagate dal convivente
2 anni fa
2 minuti di lettura
Bonus ristrutturazione
Foto © Licenza Creative Commons

Ai fini della predisposizione della dichiarazione precompilata da parte dell’Agenzia delle entrate, gli amministratori di condominio, devono comunicare all’Agenzia delle entrate le spese sostenute, quota parte, da ciascun condòmino, rispetto a lavori di ristrutturazione o di risparmio energetico che hanno riguardato l’edificio condominiale. Detto ciò, potrebbe capitare che l’appartamento facente parte del condominio, sia di proprietà di un soggetto, ipotizziamo uno dei due coniugi, mentre le spese sono sostenute dall’altro coniuge.

In questo caso, come deve essere effettuata la comunicazione delle spese di ristrutturazione? Le spese devono essere attribuite al proprietario oppure a colui che effettivamente le ha pagate.

Ebbene, a tale domanda, ha risposto l’Agenzia delle entrate sulla propria rivista Fisco Oggi. Vediamo quali sono le indicazioni fornite dall’Agenzia delle entrate. Prima però, è utile accennare al fatto che, rispetto alle spese 2022, la comunicazione potrebbe slittare dal 16 marzo al 31 marzo 2023; così come previsto per la comunicazione delle opzioni di sconto in fattura e cessione del credito, spese 2022. La novità è contenuta in un emendamento al DL 198/2022, decreto Milleproroghe.

La comunicazione delle spese di ristrutturazione

Gli amministratori di condominio comunicano all’Anagrafe tributaria, entro il 16 marzo di ogni anno, i dati relativi alle spese sostenute nell’anno precedente dal condominio con riferimento: agli interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica effettuati sulle parti comuni di edifici residenziali. Nonché con riferimento all’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici finalizzati all’arredo delle parti comuni dell’immobile oggetto di ristrutturazione.

La comunicazione va effettuata utilizzando il servizio telematico Entratel o Fisconline (per gli intermediari). L’obbligo è fissato dall’art.1 del D.Lgs 175/2014, in combinazione con il decreto MEF del 1° dicembre 2016.

Le spese comunicate, quali oneri detraibili, vanno a finire nella dichiarazione precompilata, 730 o modello Redditi di colui che le sostiene.

Spese di ristrutturazione, moglie proprietaria dell’immobile e marito che paga.
Come va fatta la comunicazione al Fisco?

In premessa, abbiamo accennato alla situazione in cui l’appartamento facente parte del condominio sia di proprietà di un soggetto, ipotizziamo uno dei due coniugi, mentre le spese siano sostenute dall’altro coniuge.

In questo caso, come deve essere effettuata la comunicazione delle spese di ristrutturazione?

Innanzitutto, è utile chiarire chi può sfruttare la detrazione per spese di ristrutturazione, ex art.16-bis del DPR 917/86, TUIR.

Ebbene, possono sfruttare il bonus:

  • proprietari o nudi proprietari;
  • titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
  • locatari o comodatari;
  • soci di cooperative divise e indivise;
  • imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce;
    soggetti indicati nell’articolo 5 del Tuir, che producono redditi in forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari), alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali;
  • ecc.

Anche il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado), può pagare le spese e sfruttare il bonus ristrutturazione.

Il parere dell’Agenzia delle entrate

Ritornando al quesito che ci siamo posti sopra, l’Agenzia delle entrate ha fornito le seguenti indicazioni operative:

l’amministratore del condominio comunicherà all’Agenzia delle entrate, quale soggetto a cui è attribuita la spesa, colui che gli è stato indicato come tale dal proprietario dell’immobile. Pertanto, indicherà il codice fiscale di chi ha sostenuto la spesa (marito), riportando nel campo “Tipologia del soggetto al quale è stata attribuita la spesa” che si tratta di “Altro soggetto comunicato all’amministratore dal proprietario”.

Il codice fiscale, deve essere indicato nel campo 23 della comunicazione. In assenza di segnalazione da parte del proprietario, l’amministratore indica semplicemente quale soggetto a cui è attribuita la spesa il proprietario medesimo.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

inps
Articolo precedente

L’Inps si rifà il look: nuovo portale più intuitivo e semplice per pensionati e assicurati

Nuova rottamazione cartelle 2025 ci siamo: domande entro aprile, 120 rate con la prima a luglio 2025
Articolo seguente

Sanatoria cartelle 2023 per i decaduti dalla rottamazione ter (chiarimenti)