In attesa di capire cosa uscirà fuori dall’incontro tra sindacati e governo dopo la decisione dell’esecutivo di mettere la parola fine allo sconto in fattura e cessione del credito, cerchiamo almeno di capire quali sono i bonus casa coinvolti.
Con il decreto- legge n. 11 del 16 febbraio 2023, il governo guidato da Giorgia Meloni, ha messo lo stop alle due opzioni previste per il bonus edilizi. In altre parole è stabilito che dal 17 febbraio 2023 non si potrà più optare per lo sconto in fattura o cessione del credito.
Le due opzioni, invece, possono ancora essere fatte per le spese sostenute a fronte di lavori per i quali il titolo abilitativo risulta avere data non oltre il 16 febbraio 2023. Per i lavori in edilizia libera, lo sconto o la cessione sono ancora ammessi laddove i lavori siano iniziati prima del 17 febbraio 2023.
Se trattasi di lavori condominiali, lo stop allo sconto e cessione vale per i lavori la cui delibera di approvazione abbia data successiva al 16 febbraio 2023.
Stop sconto e cessione del credito, i bonus casa coinvolti
La fine dello sconto in fattura e cessione del credito implica che, dal 17 febbraio 2023, l’unica strada per godere dei bonus casa è quella della detrazione fiscale in dichiarazione dei redditi. Uno sgravio fiscale che si spalma su più anni d’imposta a seconda del tipo di bonus.
Lo stop dello sconto o cessione interessa tutti i bonus edilizi, ossia:
- bonus per il recupero del patrimonio edilizio
- ecobonus ordinario
- sismabonus ordinario
- superbonus
- bonus facciate
- bonus barriere architettoniche 75%
- bonus colonnine di ricarica.
Ci sono poi il bonus mobili ed il bonus verde che non sono toccati dalla novità e non lo sono in quanto per loro non è mai stata prevista la possibilità di optare per sconto in fattura o cessione del credito. Questi due bonus sono stati sempre godibili come detrazione fiscale in 10 quote annuali di pari importo.
Solo detrazione fiscale nella dichiarazione redditi
Per i bonus casa elencati nel precedente paragrafo, dunque, dal 17 febbraio 2023 (tranne le eccezioni previste) non si potrà più fare lo sconto o la cessione del credito.
L’unica modalità di godimento sarà la detrazione fiscale. Una detrazione fiscale che si spalma in più anni d’imposta ed in quote uguali in dichiarazione dei redditi. Queste le quote previste:
- bonus recupero patrimonio edilizio – 10 anni
- ecobonus ordinario – 10 anni
- sismabonus ordinario – 5 anni
- superbonus – 5 anni (per spese fatte fino al 2021) oppure 4 anni per spese fatte dal 2022
- bonus barriere architettoniche 75% – 5 anni
- bonus colonnine di ricarica – 10 anni.
Ricordiamo anche che il decreto del 16 febbraio 2023 ha stabilito il divieto per le Regioni di acquistare i crediti provenienti da operazioni di cessione.