“Un buon numero di giovani si accorgono a ventidue anni di sapere praticamente tutto quello che c’è da sapere e vogliono che gli altri sappiano che essi lo sanno. Quando raggiungono i trentadue anni, si accorgono di avere ancora due o tre cosette da imparare; a quarantadue si gettano a capofitto a imparare“, affermava Robert Baden – Powell.
Parole che sottolineano come non vi sia un’età prestabilita per formarsi. Ogni momento, d’altronde, è buono per apprendere e ampliare le proprie conoscenze.
Grazie alla Legge di Bilancio 2023, infatti, sono ora presenti modifiche per il reddito di cittadinanza. Tra queste si annovera l’obbligo di frequentare un corso di formazione, pena la perdita del sussidio targato Movimento 5 Stelle. Ma quando inizieranno questi corsi? Ecco le ultime notizie in merito.
Manovra 2023, gli obblighi dei percettori
Il reddito di cittadinanza verrà erogato nel corso del 2023 per un periodo pari a massimo sette mesi ai cosiddetti occupabili. Si tratta di coloro con un’età compresa tra 18 anni e 59 anni in grado di lavorare. Il tutto a patto che i percettori in questione frequentino un corso di formazione o riqualificazione professionale pari ad almeno sei mesi. In caso contrario il sussidio non verrà più riconosciuto. Ma quando partiranno i tanto attesi corsi di formazione?
Al via i corsi di formazione per chi prende il reddito di cittadinanza: chi deve seguirli
Proprio negli ultimi giorni ben 198 mila percettori del reddito di cittadinanza, considerati occupabili nell’ambito del Programma Garanzia Occupazione Lavoro, ovvero GOL, risultano in carico ai centri per l’impiego. Questo al fine di poter essere inseriti e guidati in un percorso di inserimento nel mondo del lavoro e ampliamento delle competenze.
Ma non solo, sempre stando a quanto si evince dal sito del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali:
“Nelle prossime settimane inoltre, il Ministero provvederà a estendere l’attività obbligatoria prevista per i percettori a tutti gli interventi di inclusione lavorativa e di rafforzamento dell’occupabilità stabiliti dalla legge e proseguirà il lavoro di un tavolo di monitoraggio e valutazione con le Regioni per raggiungere il target previsto dal PNRR, dando la prevalenza ai beneficiari del reddito di cittadinanza nella presa in carico e nell’avvio a formazione o a percorsi di occupabilità”.