La caldaia a idrogeno è la soluzione per una casa green: i pro e i contro dell’energia del futuro

Molti credono nelle potenzialità di questa nuova forma d’energia ‘pulita’: ecco i pro e i contro della caldaia a gas per una casa green.
2 anni fa
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Case green e caldaie a gas. ecco cosa succederà

La riduzione delle emissioni di gas serra significa provare a rendere ancora vivibile nel futuro questo nostro splendido pianeta: la caldaia a idrogeno sembra essere una delle soluzioni più promettenti per il prossimo futuro.

Sono in molti a credere nelle potenzialità di questa forma di energia, l’idrogeno verde, anche se per il momento copre soltanto il 4% del totale prodotto da fonti rinnovabili e elettrolisi.

L’Unione Europea ritiene possibile che, entro il 2024, possano essere installati almeno 6 GW di elettrolizzatori, mentre per il 2030 si punta a 30 GW.

Si ritiene di poter arrivare a coprire, entro il 2050, circa il 14% della domanda energetica. Molte aziende stanno puntando sull’innovazione dell’idrogeno verde.

Ma cos’è e come funziona una caldaia a idrogeno? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi?

Il riscaldamento, al momento, copre il 40% del consumo energetico totale: abbattere questa forma di inquinamento sarebbe importante.

Cosa sono e come funzionano le caldaie a idrogeno: come sarà la casa green del futuro

Il principio di base è dato ovviamente dall’utilizzazione dell’idrogeno, l’elemento più presente nell’atmosfera terrestre, come combustibile. Per ricavare questa fonte di energia, è necessario separarlo dagli elementi a cui si trova legato, uno su tutti l’ossigeno. Nelle celle a combustione viene effettuata la scissione dell’idrogeno dall’acqua (H2O), e questo processo è in grado di generare vapore contenente energia termica. La caldaia a idrogeno funziona proprio grazie a questo processo e a questa energia prodotta. L’utilizzazione, ovviamente, non riguarderebbe soltanto i riscaldamenti, perché l’energia può essere utilizzata per muovere le turbine e produrre energia elettrica.

La caldaia a idrogeno ha un aspetto del tutto simile alle comuni caldaie a gas. La differenza fondamentale è che questi dispositivi non andranno collegati alla rete del gas, bensì a quello dell’acqua, in modo tale da essere sempre connessi al proprio ‘combustibile’.

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi?

Si tratta di tecnologie che stanno raggiungendo proprio in questi ultimi anni un buon livello di efficienza. Analizziamo innanzitutto i vantaggi dell’utilizzazione di questa fonte d’energia e delle caldaie a idrogeno.

1. La riduzione a zero delle emissioni di gas serra. Lo sviluppo di questa tecnologia è connesso all’obiettivo della decarbonizzazione dei sistemi di riscaldamento. Al momento attuale, l’utilizzazione di combustibili fossili è la prima ragione del surriscaldamento globale, e le conseguenze disastrose le stiamo già vedendo, non solo nel Sud del mondo, ma anche qui da noi.
2. L’importante efficienza energetica. L’idrogeno sembra essere una fonte di energia particolarmente efficiente. Si calcola che un kg di idrogeno sia in grado di produrre la medesima quantità d’energia di 2,8 kg di benzina. In più, l’idrogeno, di fatto, non rischia mai di esaurirsi, essendo l’elemento più presente sulla Terra.
3. Lo stoccaggio. Un grande vantaggio dell’idrogeno è quello di poter essere immagazzinato e conservato facilmente.
4. Le infrastrutture. Un ulteriore elemento a favore è la possibilità di utilizzare la medesima infrastruttura che porta oggi il gas nelle varie abitazioni.
5. Incentivi. La possibilità per la conversione dell’accesso ad agevolazioni del 65% per la sostituzione della caldaia, o del 50% all’interno del bonus ristrutturazioni. È possibile che, nel prossimo futuro, vi saranno ulteriori sconti, proprio per incentivare il passaggio all’idrogeno.

Ma quali sono, almeno per il momento, gli svantaggi nell’utilizzazione dell’idrogeno?

1. La necessità di conversione degli apparecchi esistenti. Il problema è che non è possibile utilizzare, sugli apparecchi che utilizzano altre fonti di carburante, il 100% di idrogeno.
2. Le emissioni di carbonio. Si tratta del problema più serio. Per produrre l’idrogeno e attivare la scissione dell’elemento, sono utilizzate diverse tecnologie e, dunque, diverse forme di energia. Qualora esse utilizzino combustibili fossili, allora l’idrogeno diventa sicuramente meno green.

La soluzione non può che essere una: l’utilizzazione di energie provenienti da fonti rinnovabili per l’attivazione del processo di elettrolisi.
3. La sicurezza. L’idrogeno è un elemento infiammabile e, nonostante al momento le caldaie a idrogeno siano assolutamente sicure, si tratta comunque di un gas ad alta infiammabilità.

Non sappiamo come potrà essere la casa green del futuro: ma l’Europa ha deciso di puntare sull’idrogeno, e si tratta di una sfida decisiva per il futuro del pianeta. Sono decisioni che andrebbero prese con molta determinazione, se vogliamo che la nostra meravigliosa Terra sia ancora così generosa anche con le prossime generazioni. Non possiamo permetterci di lasciare ai nostri figli e ai nostri nipoti, un mondo meno vivibile e quindi più pericoloso e feroce.

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alessandradibartolomeo

Da novembre 2016 fa parte della redazione di InvestireOggi curando la sezione Risparmio, e scrivendo su tematiche di carattere politico ed economico. E’ Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Campania.
Dopo una formazione classica, l’amore per la scrittura l’ha portata già da più di dieci anni a lavorare nell’ambiente del giornalismo. Ha collaborato in passato con diverse testate online, trattando temi legati al risparmio e all’economia.

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