“Guadagnare molto denaro è segno di scaltrezza; conservarlo richiede saggezza, mentre spenderlo bene è un’arte“, affermava Berthold Auerbach. I soldi, d’altronde, sono il motore dell’economia di ogni Paese e di conseguenza di ogni famiglia. Per questo motivo è bene prestare attenzione alla gestione del denaro, onde evitare inutili sprechi.
Un modus operandi condiviso anche dal Governo che deve cercare di garantire a tutti i cittadini i servizi essenziali. Fermo restando le scarse risorse finanziarie disponibili. Lo sa bene l’esecutivo Meloni che di recente ha preso una decisione che ha scatenato, in poco tempo, un bel po’ di polemiche.
Nuove regole per gestione bonus edilizi
Attraverso l’approvazione di un decreto legge, il Consiglio dei ministri ha introdotto nuove regole per quanto concerne la gestione dei bonus edilizi. Entrando nei dettagli, così come sottolineato sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze:
“Con l’entrata in vigore del provvedimento, avvenuta il 17 febbraio 2023, non saranno infatti più consentite la cessione del credito e lo scontro in fattura per i nuovi interventi mentre le due opzioni continueranno a rimanere valide per coloro che invece avranno già avviato i lavori e presentato la Cila nei termini indicati dalla normativa”.
Elenco dei lavori che puoi fare anticipando la spesa: addio alla cessione credito Bonus e Superbonus
Come previsto dal Decreto legge numero 11 del 2023, non è più possibile optare per lo sconto in fattura o la cessione del credito per quanto riguarda i vari bonus citati all’articolo 121 del Decreto Rilancio. Ne consegue, pertanto, che l’unica strada percorribile resta quella di anticipare le spese, per poi chiedere la detrazione.
Un’agevolazione, quest’ultima, che riguarda il Superbonus, ma non solo. Tra gli altri, infatti, si annoverano il bonus ristrutturazione, l’ecobonus e il sismabonus.
Il blocco della cessione del credito, è bene ricordare, è in vigore a partire dal 17 febbraio 2023. Ne consegue che tale misura, così come lo sconto in fattura, risultano accessibili se le procedure per i lavori sono state avviate entro lo scorso 16 febbraio 2023. Viste le tante polemiche conseguenti l’approvazione del decreto che dice addio alla cessione del credito, comunque, non si esclude la possibilità che il Governo decida di introdurre delle nuove misure ad hoc.