Sarà Stefano Bonaccino o Elly Schlein il prossimo segretario del Partito Democratico (PD)? Il nome del successore di Enrico Letta si conoscerà stasera, dopo che i militanti avranno votato nei gazebo. Difficilissimo che le elezioni primarie esitino la vittoria di quella che sarebbe la prima donna leader del partito. Ribaltare i numeri dei circoli appare improbabile. Il governatore dell’Emilia-Romagna ha ottenuto il 52,9% dei voti, la sua ex vice il 34,9%, l’ex presidente del partito Gianni Cuperlo l’8% scarso e Paola De Micheli il 4,3%.
Primarie PD, verso spostamento a sinistra
Già critico verso il renzismo, riafferma con orgoglio di non avere votato il Jobs Act, la riforma del lavoro già sconfessata in campagna elettorale da Letta. Ammette di guardare al modello spagnolo, per cui avalla l’idea di Bonaccini di rendere più costoso il lavoro a tempo determinato. Ma è quando si parla di una possibile patrimoniale, che il candidato forse più a sinistra dei quattro in corsa fino a pochi giorni fa intende incidere sul programma del prossimo segretario. Egli spiega che l’Italia ha la franchigia più alta d’Europa per l’imposta di successione e l’aliquota più bassa. Fa intendere che, se fosse al governo, proporrebbe di abbassare la prima e alzare la seconda.
In cosa consisterebbe la sua proposta? Oggi, l’imposta di successione in Italia si paga solo se il coniuge o gli ascendenti/discendenti in linea retta ereditano ciascuno più di 1 milione di euro. Sopra tale valore, versano allo stato il 4%. Per fratelli e sorelle l’aliquota sale al 6% sopra 100.000 euro. Per gli altri parenti e affini fino al quarto grado, resta al 6% senza franchigia. E per tutti gli altri sale all’8% e sempre senza franchigia.
Evidentemente, Cuperlo propone una patrimoniale nel senso che aumenterebbe le aliquote sopra indicate e ridurrebbe il valore delle eredità oltre le quali esse scattano. Non solo. Egli ha altresì proposto un “contributo di solidarietà”, vale a dire una sovrattassa, a carico dei redditi più alti, pur non avendoli definiti con esattezza. Lo farebbe, ha spiegato, contestualmente alla proposta di aumentare ai lavoratori dipendenti una mensilità in più, avendo redditi fissi da oltre trenta anni. Pur non essendo stato esplicitato il legame tra le due proposte, deduciamo che Cuperlo avrebbe in mente di finanziare il famoso taglio del cuneo fiscale proposto da Confindustria in cinque punti percentuali e per circa 1.200 euro netti all’anno per i titolari di redditi fino a 35.000 euro lordi, attingendo ai redditi alti tramite una maggiore imposizione fiscale.
Patrimoniale nel programma PD
Quante probabilità hanno queste proposte di diventare parte del programma ufficiale del PD? Molto dipenderà dal vincitore. Tra Bonaccini e Schlein, la seconda ha posizioni più radicalmente di sinistra. Spingerebbe per un’alleanza con il Movimento 5 Stelle, sposandone contenuti come il salario minimo e per l’appunto una redistribuzione della ricchezza tramite la leva fiscale. L’ipotesi di una patrimoniale sarebbe meno probabile con Bonaccini segretario, sebbene il successore di Letta con ogni probabilità punterà a spostare a sinistra l’asse programmatico del PD per recuperare i consensi perduti nell’ultimo decennio, specie tra i lavoratori italiani.
Il Terzo Polo di Calenda/Renzi non accetterebbe una simile battaglia. E poiché Bonaccini sarebbe interessato a stringere un’alleanza con esso, probabile che non enfatizzi eventualmente la proposta di una patrimoniale, pur inserendola nel suo programma. Ma il PD vorrà evitare di lasciare a Giuseppe Conte un cavallo di battaglia storico e così popolare a sinistra, dove il tema della redistribuzione della ricchezza è sempre stato considerato un tratto identitario.