Un ping pong di date, provvedimenti e modifiche è quello che in queste settimane sta riguardando uno dei provvedimenti che maggiormente interessano i contribuenti italiani. E parliamo delle sanatorie sulle cartelle esattoriali, della tregua fiscale, della cancellazione automatica delle cartelle, della rottamazione dei ruoli e dello stralcio. Terminologia varia come sono varie le misure contenute nell’ultima Legge di Bilancio alla voce debiti dei contribuenti. Non bastava ciò che è stato introdotto con la Manovra finanziaria, perché con il decreto Milleproroghe ecco altre novità sulla sanatoria.
Infatti dopo il via libera di palazzo Madama al decreto Milleproroghe, con la seconda lettura di Montecitorio, tutto è ormai legge. In pratica Camera dei Deputati e Senato della Repubblica hanno completato l’iter di approvazione del decreto, che al suo interno contiene la grande novità sulle cartelle esattoriali. Su cartelle IMU, TASI e multe dei vigili, si torna alla loro cancellazione, e questo significa una chance in più per i Comuni e di conseguenza una opportunità in più per i contribuenti con debiti nei loro confronti.
“Vorrei chiedervi se almeno voi avete capito come funziona la sanatoria delle cartelle dei Comuni. Io premetto che non ci sto capendo niente. Prima credevo venissero cancellate. Poi solo ridotte di importo. E adesso di nuovo cancellate. E meno male che non ho presentato la domanda di rottamazione.”
Cartelle IMU, TASI e multe dei vigili, si torna alla loro cancellazione
Si torna alla cancellazione delle cartelle anche per quanto riguarda debiti quali sono quelli con la TARI, la TASI, l’IMU, la TOSAP e perfino per le multe del Codice della Strada dei vigili urbani. Questo ciò che è il contenuto di una modifica alla tregua fiscale contenuta nel decreto Milleproroghe.
Il provvedimento consente di pagare a rate e con lauti sconti su sanzioni, aggi e interessi, a prescindere dall’importo della cartella, ma solo dietro domanda dei contribuenti. Poi c’è la cancellazione d’ufficio, che riguarda debiti affidati al concessionario entro il 2015, se di importo sotto i 1.000 euro per singola partita. Ma per i debiti nei confronti di Agenzie Fiscali, Amministrazioni e Enti previdenziali statali. Per quelli degli enti locali l’ultima parola spetta ai comuni. E qui sta la grande novità perché per cartelle IMU, TASI e multe dei vigili, si torna alla loro cancellazione.
Le novità dell’ultima ora
Il decreto Milleproroghe non ha fatto altro che estendere a una terza possibilità, le opzioni in mano agli Enti locali. In pratica, prima del decreto Milleproroghe e dopo lamentele dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), i Comuni entro il 30 gennaio dovevano scegliere se concedere ai loro contribuenti, lo stralcio delle cartelle relative ai debiti di natura locale come lo sono le Cartelle IMU, TASI e multe dei vigili. Stralcio significava abbattimento di sanzioni, aggi e interessi per ritardata iscrizione a ruolo, di quelle cartelle divenute tali tra il 2000 ed il 2015.
Con la novità adesso c’è la terza opzione, perché al sì o al no allo stralcio, si aggiunge l’opzione cancellazione. In pratica il Comune potrà decidere anche di praticare la stessa agevolazione delle cartelle per debiti statali, alle cartelle per debiti locali. Quindi, potenzialmente, i Comuni che non hanno scelto nulla entro il 30 gennaio, adesso potranno decidere anche per il colpo di spugna totale ai loro crediti.
Ecco i fortunati che avranno tutte le cartelle azzerate
Come si evince la scelta è tutta degli enti. Il contribuente non ha voce in capitolo in questo. Pertanto ci saranno contribuenti che le cartelle fino al 2015 sotto i mille euro, se le ritroveranno come prima, tutte da pagare, anche per quanto riguarda sanzioni e interessi. Altri contribuenti invece avranno le cartelle ridotte dagli sconti prima citati e altri ancora avranno cartelle completamente sparite dai loro estratti di ruolo. Ci saranno contribuenti quindi che, se esclusivamente con debiti sotto i mille euro e già cartella al 2015, avranno la loro situazione completamente ripulita. Basta risiedere nel posto giusto e nel Comune giusto, visto che tutto dipende dall’ente. Il contribuente dovrà solo attendere la decisione, e magari dopo il 31 marzo, verificare il da farsi e optare per esempio per la rottamazione.