MIA, chi sono gli occupabili e chi gli inoccupabili

Come nel reddito di cittadinanza, anche nella nuova MIA (Misura Inclusione Attiva) ci saranno differenze tra occupabili e inoccupabili
2 anni fa
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Come per il reddito di cittadinanza post riforma legge di bilancio 2023, anche per la nuova MIA (Misura Inclusione Attiva) sarà fatta distinzione tra occupabili e non occupabili.

In primis ricordiamo che la manovra 2023 ha riformato il reddito di cittadinanza. Tra i cambiamenti è stato stabilito che per il 2023 il sussidio è pagato al massimo per 7 mesi per coloro che sono definiti occupabili. Per chi, invece, è occupabile, il sussidio resta ancora per 12 mesi anche nel 2023. Non più, dunque, per 18 mesi rinnovabili.

La manovra stessa definisce occupabili coloro che hanno tra i 18 anni e 59 anni, a condizione che nel nucleo familiare non siamo presenti uno o più di questi soggetti:

  • figli minori
  • persone disabili
  • persone con almeno 60 anni di età.

Per contro, quindi, sono “inoccupabili” nel reddito di cittadinanza coloro che fanno parte di nucleo familiare in cui sia presente uno o più dei citati soggetti.

La fine del reddito di cittadinanza

Dal 1° settembre 2023 non sarà più possibile fare domanda per il reddito di cittadinanza. Chi lo percepisce continuerà ad averlo fino alla naturale scadenza. Dal 1° settembre 2023, infatti, se tutto sarà confermato farà il suo debutto MIA (Misura Inclusione Attiva).

Un sussidio che sostituirà il reddito di cittadinanza e di cui sostanzialmente ne ricalca la disciplina. Cambieranno leggermente i requisiti.

Trovi qui il confronto dei requisiti MIA e reddito di cittadinanza.

Come scritta adesso la bozza del decreto che disciplinerà MIA, anche qui è fatta distinzione tra “occupali” ed “inoccupabili”.

Gli inoccupabili e gli occupabili nella nuova MIA

Anche nella MIA saranno considerati “inoccupabili” coloro che fanno parte di nucleo familiare in cui ci sia almeno uno tra un minorenne, un anziano over 60 o una persona con handicap. Qui, l’importo base dovrebbe essere di circa 500 euro mensili. Una cifra destinata a salire sulla base poi della effettiva composizione del nucleo. Il beneficio sarà pagato per 18 mensilità.

Chi, invece, è ritenuto occupabile sarà costretto a stringere il Patto di Lavoro tramite i centri per l’impiego. Insomma la stessa cosa che è già prevista oggi per il reddito di cittadinanza. In questo caso però l’importo mensile scenderà. Si partirebbe da una base di 375 euro mensili. La durata sarà per 12 mesi, rinnovabili per altri 6 mesi.

LA MIA solo dopo la scadenza del reddito di cittadinanza

Ribadiamo che chi nel 2023 già percepisce il reddito di cittadinanza lo avrà fino a naturale scadenza (7 mesi di pagamento massimi per quest’anno). Una volta scaduto, potrà fare domanda per la MIA, se ci sono i requisiti. Ovviamente, se ad esempio, un soggetto ha percepito il reddito di cittadinanza fino a marzo, questi lo può rinnovare per prendere gli altri mesi mancanti. Poi, dal 1° settembre 2023 potrà chiedere MIA.

Stessa cosa per chi fa domanda per la prima volta del reddito, ad esempio, ad aprile 2023. Questo lo percepirà per le mensilità previste e poi a scadenza potrà chiedere MIA.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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