2 cose che possono succedere in pensione e che andrebbero comunicate all’Inps per aumentare l’importo

Hai smesso di lavorare e ti aspettavi di più di pensione. Ebbene l'importo erogato potrebbe essere sbagliato, anzi lo è in un caso su tre
2 anni fa
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pensione

Hai mai pensato che la tua pensione possa potrebbe aumentare rispetto alla data in cui hai iniziato a percepirla? In un caso su tre i pensionati prendono meno di quanto gli spetti. Ma non lo sanno. Durante la carriere lavorativa tutti, chiaramente, aspirano ad aumento di stipendio. Una volta smesso di lavorare, invece, c’è la convinzione che la pensione sia e resti quella per tutta la vita, salvo adeguamenti dovuti alla perequazione (e quindi all’inflazione). Di fatto il potere di acquisto resta invariato.

E se così non fosse?

In realtà durante gli anni della pensione possono verificarsi cambiamenti importanti nella vita, proprio come accade durante la carriera lavorativa. Ebbene almeno due di queste variabili incidono anche sulla pensione.

Controlla se la tua pensione contiene queste voci

Stando alle statistiche, un pensionato su tre riceve un assegno più basso di quello che gli spetterebbe contando le maggiorazioni sociali Inps, la quattordicesima, gli assegni familiari etc. L’Inps, infatti, non eroga in automatico queste prestazioni ai pensionati che ne hanno diritto. Occorre fare domanda. La buona notizia è che, anche se sei in pensione da qualche anno e hai saputo questa cosa solo ora, leggendo questo articolo, puoi sempre richiedere il ricalcolo della pensione (che ha valore retroattivo). Supponiamo il caso di un pensionato che ha visto i suoi redditi calare nel tempo. Magari perché, quando ha smesso di lavorare, poteva contare su delle entrate che ora non percepisce più (o che sono diminuite). In questo caso potrebbe accadere che gli spettino alcune prestazioni prima non spettanti.

Ricostituzione e supplemento pensione: così l’importo mensile aumenta

Può anche capitare che, al momento della domanda di pensione, il soggetto non utilizzi tutta la contribuzione versata per l’accesso al diritto. Anche in questo caso la situazione è rimediabile. Anche nell’anno in corso, il pensionato può chiedere che siano conteggiati per il calcolo della pensione, contributi versati già alla data di liquidazione della prestazione, ma dei quali non aveva fatto tenere conto per il primo calcolo.

L’iter si chiama ricostituzione della pensione. L’effetto è, appunto, quello di un aumento dell’importo mensile. Più gli arretrati.

Leggermente diverso è il caso di chi ha mesi o anni di contribuzione a proprio nome accumulati successivamente alla data della pensione. Lo strumento utile in questo scenario si chiama supplemento pensione.

Supplemento pensione e ricostituzione, quindi, potrebbero spettarti (e far aumentare l’importo mensile che ti viene accreditato) senza che nessuno te lo abbia detto. Proprio perché non vengono riconosciuti d’ufficio. Come fare domanda allora?

Entrambi i metodi di ricalcolo possono essere chiesti online sul sito dell’Inps, accedendo con Spid, CIE o CNS. La domanda permette di recuperare fino a 5 anni di arretrati pensione, termine per la prescrizione delle somme non percepite.

 

 

 

 

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