Ormai è tutto pronto, il rigassificatore a Piombino sta per entrare in attività. Dal prossimo mese di maggio inizierà il suo lavoro. La strategia energetica nazionale passerà da qui per ridisegnare la distribuzione del gas. Vediamo nel dettaglio cosa cambierà per i clienti finali del gas.
Rigassificatore a Piombino, cosa cambia?
Si attendono grandi benefici grazie all’attività svolta dal rigassificatore a Piombino. Lo scopo del progetto è quello di trasformare il GNL (Gas Naturale Liquefatto) in gas naturale e immetterlo nella rete di distribuzione del paese.
Ma come funziona nello specifico questo rigassificatore? Quella sbarcata a Piombino è la nave rigassificatrice Golar Tundra. La nave ha quattro serbatoi di stoccaggio e sarà periodicamente rifornita da navi metaniere che si occupano del trasporto del GNL. Tale operazione permetterà di immettere nella rete nazionale almeno 5 miliardi di metri cubi all’anno di gas naturale. Si tratta del 7% di consumo stimato nel nostro paese, ma si spera di arrivare anche al 10%. Il progetto nazionale si avvarrà anche del rigassificatore di Ravenna, grazie alla nave FSRU BW Singapore, la quale dovrebbe garantire altri 5 miliardi di metri cubi di gas. In questo modo l’Italia raddoppierà la produzione di gas e affiancherà gli altri rigassificatori già operativi nel nostro paese.
I benefici del progetto
Come detto, il rigassificatore a Piombino, insieme a quello che ormeggia a circa 8 km da Ravenna, si affiancheranno agli altri rigassificatori già attivi nel nostro paese.
In generale, anche il costo dell’energia sarà più stabile, e di conseguenza ci sarà un rischio minore di improvvise impennate dei costi. Infine, prezzo all’ingrosso del GNL avrà un maggior rilevo al fine di determinare il costo dell’energia per i clienti finali. Insomma, il rigassificatore a Piombino, insieme agli altri progetti in arrivo e agli altri già attivi, apporterà importanti benefici anche agli utenti, e renderà il nostro paese più autonomo e forte nel settore specifico.