Pensione prima e assegno più alto, ma davvero riscattare il servizio militare conviene?

Pensione prima e assegno più alto, ma davvero riscattare il servizio militare conviene? Ecco tutte le cose da conoscere.
1 anno fa
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Servizio militare pensione
Foto: Web

Esiste una contribuzione effettiva e una contribuzione figurativa. Parliamo naturalmente di pensioni. Nella maggior parte dei casi sia i figurativi che i contributi effettivi da lavoro, servono sia per la misura che per il diritto alla pensione. Uno dei periodi di contribuzione figurativa più presente nelle storie contributive dei lavoratori è senza dubbio il servizio militare. Ma sono davvero molti i dubbi e le perplessità che riguardano questo periodo di versamenti.

“Buonasera, volevo conoscere le modalità con cui posso riscattare il mio periodo di servizio militare per i fini pensionistici.

Volevo sapere se devo versare qualcosa e se questo periodo mi tornerà utile alla pensione, visto che il 2024 dovrebbe essere l’anno giusto perché compirò 67 anni di età. Devo verificare la convenienza al riscatto, perché altrimenti potrei anche lasciare tutto come sta oggi, abbandonando questa idea.”

Il riscatto del servizio militare per la pensione

Riscattare il periodo di servizio militare è sempre utile, sia per il diritto che per la misura della prestazione pensionistica. Solo in alcuni particolari casi questo può essere controproducente. Magari per chi riscattando il servizio militare rischia di perdere lo status di contributivo puro che darebbe diritto alla pensione anticipata. Infatti chi non ha versamenti antecedenti il 1996, a prescindere dalla tipologia di contribuzione, può godere della pensione anticipata contributiva. L’interessato uscirebbe dal lavoro a 64 anni di età, con 20 anni di contributi almeno e con una pensione non inferiore a 2,8 volte l’assegno sociale. In questo caso, riscattare il servizio militare potrebbe danneggiare il diretto interessato.

Il periodo deve essere vuoto da qualsiasi altra contribuzione

Se il periodo di svolgimento del servizio militare, come periodo di calendario, non è coperto da altra contribuzione, può essere riscattato. In pratica, si può far diventare utile alla pensione, questo periodo di servizio militare. Utilità sia per il calcolo dell’importo della prestazione, che per maturare il diritto alla stessa prestazione.

Questa opportunità riguarda sia il servizio militare obbligatorio che l’eventuale richiamo alle armi o un servizio equiparato a quello che si svolge presso le Forze armate italiane.

Niente da fare per la Gestione Separata INPS

Ricapitolando, parliamo di un periodo utile sia al diritto che alla misura della pensione. Ma serve che il lavoratore presenti una istanza all’INPS, sia da chi, come il nostro lettore, è il diretto interessato, che per i superstiti. Ad esclusione della Gestione Separata INPS, la facoltà riguarda tutti i lavoratori iscritti all’AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria), alle Gestioni speciali dei lavoratori autonomi e così via dicendo. E rispondendo al nostro lettore, non c’è alcun versamento da effettuare per poter godere di questo riscatto. Una cosa diversa dal riscatto della laurea, che sia agevolato che ordinario, prevede un corrispettivo da versare per compensare l’onere da riscatto. L’istanza è telematica e si completa sul sito istituzionale dell’INPS.

Come inoltrare domanda di riscatto servizio militare per la pensione

Domanda telematica che l’interessato può presentare autenticandosi all’area riservata dell’INPS, con le classiche credenziali di accesso SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), CIE (Carta di Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi). Con le medesime credenziali attivo anche il numero verde INPS per poter inoltrare richiesta. I numeri sono gratuiti sia che si utilizzi il telefono fisso (al numero 803 164) che il cellulare (numero 06 164 164). Altra alternativa è quella dei professionisti abilitati, cioè CAF, Patronati o commercialisti e consulenti. Allegare il foglio matricolare è sempre consigliabile, naturalmente dopo averlo recuperato dal proprio distretto militare di appartenenza. In alternativa si può utilizzate una autocertificazione. Ma occorrerà indicare sia il distretto militare di appartenenza, che il periodo (dal-al) in cui il servizio militare è stato svolto. Con l’autocertificazione, sarà l’INPS a chiedere al distretto la documentazione comprovante l’effettivo svolgimento di questo servizio militare.

A procedura ultimata, nell’estratto conto dei contributi previdenziali del lavoratore, comparirà questo periodo.

 

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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