Forse non è proprio un buon momento per comprare casa, a giudicare dai mutui troppo costosi. Anche a febbraio i tassi d’interesse sono aumentati, superando addirittura il 4%. Per non parlare del Taeg, il quale ha raggiunto il 9,88% per le nuove erogazioni di credito al consumo. Secondo alcuni esperti, però, l’idea di comprare casa è ancora un investimento positivo.
Mutui troppo costosi, aumento record
Stando ai dati pubblicati da Bankitalia, non si registravano aumenti simili dal 2012, cioè più di 10 anni fa.
Facciamo un esempio sempre prendendo spunto dai beni rifugio. L’oro, considerato quello per eccellenza, è senza dubbio un prodotto che ha un valore intrinseco (da qui la definizione di bene rifugio), ma è finalizzato appunto soltanto al fatto che il suo valore non si perderà nel tempo, non essendo soggetto ad economia e inflazione. In poche parole, cosa ce ne facciamo al di là di quello che è il suo valore economico? Investire nell’oro, significa acquistare un prodotto che poi un giorno dovremo vendere, al fine di guadagnare di più. Possiamo fare invece il medesimo ragionamento per la casa? Probabilmente, se ragioniamo in questo modo, allora l’investimento non è meritevole di essere fatto. In realtà, però, un appartamento è qualcosa che va oltre il semplice bene rifugio, in quanto si tratta di un qualcosa che utilizziamo realmente.
Possibili soluzioni
In sintesi, nonostante i mutui troppo costosi, investire sull’acquisto di una casa significa assicurarsi innanzitutto un testo sulla testa, indipendentemente del fatto che poi in futuro si voglia vendere o meno l’immobile. C’è però chi potrebbe non essere troppo d’accordo con questa risposta, magari perché ha già una casa di proprietà e aveva intenzione di investire in un altro acquisto proprio per una futura vendita. A tal proposito, tra le possibili soluzioni si fa sempre più largo quella dei mutui green. Di cosa si tratta? Parliamo di immobili a basso consumo energetico.
Per questa tipologia di appartamenti, le banche concedono agevolazioni e rendimenti più bassi. Ciò è reso possibile perché le istituzioni stanno spingendo fortemente su questo tipo di soluzione essendo più sostenibili dal punto di vista ambientale. Infine, l’altra annosa questione è quella relativa al tasso fisso e variabile. Quale scegliere? In questo momento gli esperti affermano che non c’è grande differenza visti i valori di mercato, ma data l’opzione di surroga forse è sempre conveniente per il pagatore optare per quello fisso, in modo da assicurarsi sempre il medesimo mutuo, anche in caso di accredito da parte di una nuova banca.