“La storia umana non si svolge sempre come un calcolo matematico sul principio che due più due fa quattro. A volte nella vita fa cinque oppure tre; e talvolta la lavagna si gira nel mezzo della somma e lascia la classe in disordine e il maestro con un occhio nero“, affermava Winston Churchill. Non sempre, in effetti, è possibile stabilire a priori quale sarà il risultato di un’azione.
Lo sanno bene i percettori del reddito di cittadinanza che a breve dovranno fare i conti con un nuovo metodo di calcolo per definire l’importo loro spettante.
GIL, PAL e GAL, le nuove misure che sostituiranno il reddito di cittadinanza
Il governo Meloni ha deciso di dare un taglio definitivo al reddito di cittadinanza. Come previsto con la legge di bilancio 2023, infatti, il sussidio targato Movimento 5 Stelle verrà erogato nell’anno in corso per massimo sette mesi agli occupabili. Ovvero coloro che possono lavorare e che non presentano in famiglia soggetti disabili, anziani e minorenni. In quest’ultimo caso il sussidio verrà erogato per tutto il 2023, per poi salutarlo definitivamente da gennaio del 2024.
Sempre l’esecutivo è quindi al lavoro per mettere in campo delle nuove misure volte a garantire un valido sostegno alle famiglie economicamente più in difficoltà. Ebbene, stando alle ultime notizie in merito, a prendere il posto del reddito di cittadinanza non sarà la Mia. A partire dal 2024, infatti, dovrebbe fare il suo debutto la Gil, ovvero la Garanzia d’inclusione.
Tale contributo sarà affiancato da due altri strumenti, ovvero la Gal, Garanzia per l’attivazione lavorativa, e la Pal, ovvero Prestazione di accompagnamento al lavoro.
Isee ridotto e punteggi in base al nucleo familiare: guida al nuovo calcolo
Proprio soffermandosi sulla Garanzia per l’inclusione, sarà rivolta ai nuclei famigliari con almeno un minore, una persona disabile, over 60 anni oppure che ha diritto all’assegno d’invalidità civile. I requisiti per accedere alla Gil saranno molto più restrittivi rispetto a quelli finora considerati validi per accedere al reddito di cittadinanza. Entrando nei dettagli, il limite Isee scende da 9.360 euro a quota 7.200 euro. In questo modo si riduce la platea dei beneficiari.
Resta invariato, invece, il limite di reddito che non potrà superare quota 6 mila euro. Tale valore può essere più alto a seconda del numero di membri del nucleo familiare. Cambiamenti in vista per quanto concerne la scala di equivalenza che serve a determinare la soglia di reddito per accedere al sussidio e determinare l’importo dello stesso. Con il nuovo sistema Gil, gli adulti oltre il primo valgono 0,4.
Questo solamente se il componente maggiorenne ha a carico figli con un’età pari a massimo tre anni oppure presta assistenza a persone con disabilità grave o non autosufficienti. In caso contrario non vi è nessun punteggio aggiuntivo rispetto a quello spettante alla famiglia, ovvero 1. Il punteggio per i minori è pari a 0,15 fino al secondo e 0,10 oltre il secondo. Il punteggio per una persona con più di sessanta anni o disabilità, invece, è di 0,4.