Asta BoT 26 aprile per 6 miliardi di euro, in emissione due tranche già in circolazione

Giorno 26 aprile si terrà un'asta di BoT per un controvalore di 6 miliardi di euro. In offerta vi saranno due tranche già sul mercato.
1 anno fa
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Asta BoT a 12 mesi febbraio 2024
Asta BoT a 12 mesi febbraio 2024 © Licenza Creative Commons

Si terrà il prossimo 26 aprile l’asta di Buoni ordinari del Tesoro (BoT). L’obiettivo del Ministero di economia e finanze stavolta è di raccogliere 6 miliardi di euro attraverso l’emissione di due tranche già in circolazione. Dunque, non ci sarà l’emissione di nuovi titoli semestrali o annuali. Nel dettaglio, 2,5 miliardi arriveranno con la terza tranche del BoT in scadenza il 14 febbraio 2024 (ISIN: IT0005532988). Esso presenta una durata residua di 292 giorni dalla data di regolamento del 28 aprile. Pertanto, è un bond ormai di 9 mesi.

L’altra tranche in offerta con l’asta BoT riguarda una scadenza in data 29 settembre 2023 (ISIN: IT0005541278). Porterà in cassa altri 3,5 miliardi. Qui, parliamo di una durata residua di 154 giorni, ossia di 5 mesi. Queste due tranche serviranno a ripagare un BoT a 6 mesi in scadenza proprio il 28 aprile per 6 miliardi. In pratica, il Tesoro con una mano prende e con l’altra ripaga gli investitori. Una partita di giro, che verosimilmente vedrà molti degli obbligazionisti attuali semplicemente rinnovare l’investimento alla scadenza con l’acquisto di una o entrambe le tranche in offerta.

Asta BoT per impiegare liquidità

Sulla base dei rendimenti in vigore sul mercato secondario, possiamo dirvi che il BoT a 9 mesi prezza attualmente a poco più di 97,30 centesimi, offrendo un rendimento lordo alla scadenza superiore al 3,40%. Il BoT a 5 mesi si compra per poco più di 98,55 centesimi e per un rendimento del 3,35%. Ricordiamo che questi titoli non staccano alcuna cedola e, dunque, il rendimento per l’investitore deriva solamente dalla differenza tra prezzo di rimborso (100) alla scadenza e prezzo di acquisto.

Pur essendo titoli di stato a breve termine, offrono rendimenti in linea con le scadenze medio-lunghe. E questo è conseguenza dell’appiattimento della curva, a sua volta derivante dalla stretta monetaria della Banca Centrale Europea (BCE). L’aumento dei tassi d’interesse si riflette sul mercato monetario, cioè sui titoli più corti.

A sua volta, esso abbassa le aspettative d’inflazione, scontate dai titoli più lunghi. Per non parlare del fatto che il mercato potrebbe iniziare tra non molto a scontare un taglio dei tassi, per cui verosimilmente si posizionerà sul tratto più lungo della curva per massimizzare i futuri guadagni. Diciamo che i BoT sono tipicamente bond da inserire in portafoglio nell’attesa di un investimento vero e proprio e per impiegare la liquidità, che altrimenti rimarrebbe infruttifera o quasi su un qualche conto bancario.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

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