Stralcio cartelle fino a mille euro. Annullamento entro fine mese, servirà una domanda?

Alla data del 30 di aprile saranno annullate le cartelle 2000-2015 di importo fino a mille euro
2 anni fa
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30 aprile 2023. In corrispondenza di questa data l’Agenzia delle entrate riscossione annullerà migliaia di cartelle 2000-2015 di importo fino a mille euro.

Dunque mancano meno di 10 giorni all’annullamento delle cartelle.

La verifica dell’importo di 1.000 euro va fatta per singolo debito riportato nella cartella rispetto a: capitale, interessi e sanzioni. Si deve trattare di debiti affidati per il recupero all’Agenzia delle Entrate-riscossione tra il 1° gennaio del 2000 e il 31 dicembre 2015.

Inoltre, fino al 30 di aprile, rispetto alle cartelle che rientrano nel suddetto perimetro operativo, l’Agenzia delle entrate riscossione dovrà continuare a rispettare lo stop all’attività di riscossione, dunque niente fermi amministrativi, ipoteche, ecc.

Lo stralcio delle cartelle fino a mille euro

L’annullamento dei debiti 2000-2015 fino mille euro è disciplinato dai commi 222-230 della Legge n°197/2022, Legge di bilancio 2023.

L’annullamento è totale per  i debiti fino a 1000 euro, comprensivi di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni che il contribuente ha nei confronti di amministrazioni statali, agenzie fiscali ed enti pubblici previdenziali. La soglia di 1000 euro è verificata alla data del 1° gennaio 2023. Data di entrata in vigore della Legge di bilancio 2023.

Per quanto riguarda le sanzioni per violazioni del Codice della strada e le altre sanzioni amministrative, (diverse dalle sanzioni irrogate per violazioni tributarie o per violazione degli obblighi relativi ai contributi e ai premi dovuti agli enti previdenziali), lo “Stralcio” si applica limitatamente agli interessi, comunque denominati, e non annulla le sanzioni e le somme maturate a titolo di rimborso delle spese per le procedure esecutive e di notifica della cartella di pagamento.

Lo stralcio delle cartelle per i Comuni e gli enti creditori diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali

Per quanto riguarda gli enti creditori diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali:

  • lo “Stralcio” è parziale ossia riguarda esclusivamente le sanzioni e gli interessi, compresi gli interessi di mora;
  • il capitale, le somme maturate a titolo di rimborso delle spese per le procedure esecutive e le spese di notifica delle cartelle restano interamente dovuti.

Tuttavia con la legge n°14/2023, è stato previsto:

  • oltre al differimento dal 31 gennaio al 31 marzo 2023 del termine entro il quale gli enti creditori diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali potevano deliberare la non applicazione dello “Stralcio” parziale;
  • la possibilità per gli stessi Enti di deliberare entro lo scorso 31 marzo lo “Stralcio” integrale (precedentemente previsto solo per gli enti statali).

Dunque, alla data del 30 aprile saranno annullati i debiti oggetto di stralcio totale (tutto il debito è annullato) o parziale (sono annullati sanzioni e interessi, compresi gli interessi di mora) rispetto quali il Comune (o gli enti creditori diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali) entro il 31 marzo:

  • non ha adottato apposita delibera per bloccare lo stralcio parziale;
  • ha deliberato lo stralcio totale delle cartelle.

Ai fini dell’annullamento delle cartelle, il contribuente non deve presentare alcuna domanda.

L’annullamento è automatico.

Debiti esclusi dallo stralcio delle cartelle

E utile ribadire che non ci sarà alcun annullamento rispetto ai debiti riferiti a:

  • recupero degli aiuti di Stato considerati illegittimi dall’Unione Europea;
  • crediti derivanti da condanne pronunciate dalla Corte dei conti;
  • multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna.

Stessa cosa dicasi per i debiti relativi alle “risorse proprie tradizionali” dell’Unione Europea e all’imposta sul valore aggiunto riscossa all’importazione.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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