Tutti vorrebbero poter risparmiare qualche soldino per le esigenze della propria famiglia e i buoni fruttiferi postali potrebbero rappresentare un ottimo strumento in tale senso. Nel passato, ad esempio, era consuetudine che le nonne regalassero ai loro nipotini titoli di questo tipo. Potevano essere riscossi, infatti, dai minori quando diventano maggiorenni utilizzandoli così per realizzare un sogno. Iscriversi, ad esempio, all’università o fare il viaggio tanto ambito. Si potevano fare tante cose prima con i buoni fruttiferi postali, i rendimenti infatti erano eccellenti.
Ecco le novità dal 22 ottobre scorso
Il 22 ottobre scorso, Cassa Depositi e Prestiti ha aggiornato (fortunatamente al rialzo) i rendimenti dei buoni fruttiferi postali. Ha creato anche un tabella per determinare il valore del rimborso del titolo al compimento del diciottesimo anno di età con i tassi di rendimento effettivi annui a scadenza. Ad esempio se si compiranno 18 anni tra il 1° maggio 2024 e il 31 agosto 2026, il tasso lordo che si avrà sarà del 2,50% mentre quello effettivo (netto) del 2,20%. Fino al 28 febbraio 2026, invece, il rendimento netto sarà del 2,19%. Questo è solo un esempio, dalla tabella infatti si potranno controllare tutti i valori fino al 1° settembre 2040.
Ma perché regalare ai dei bambini dei bfp? Perché essi li accompagneranno in tutta la loro crescita. I buoni cresceranno, infatti, insieme al piccolo e gli interessi matureranno fino al compimento del diciottesimo anno di età con un rendimento fisso. Ecco il rendimento annuo lordo:
1. dopo 1 anno e 6 mesi, 2 anni e 3 anni del 2,50%,
2. dopo 4 anni del 2,75%,
3. dopo 5 anni del 3,00%,
4. dopo 6-7 anni del 3,25%,
5. dopo 8-9-10 e 11 anni del 3,50%,
6. dopo 12-13-14 e 15 anni del 4,00% e infine
7. dopo 16-17 e 18 anni del 4,50%.
I buoni fruttiferi postali per minori
Così come tutti gli altri buoni fruttiferi postali anche quelli per minori godono di una tassazione del 12,50% sugli interessi. Inoltre sono esenti dall’imposta di successione e in più per la sottoscrizione non si paga nulla. Nemmeno se si chiede il rimborso anche anticipato, eccetto gli oneri di natura fiscale.
Attenzione, però, al rimborso anticipato. È possibile infatti richiederlo a patto che vi sia l’autorizzazione del Giudice Tutelare. Qualora quest’ultimo l’accordasse, si avrà diritto alla restituzione del capitale investito al netto di eventuali oneri fiscali e dopo diciotto mesi anche agli interessi (maturati nell’arco dell’investimento). Nel caso di sottoscrizione in forma dematerializzata, infine, potrà essere richiesto il rimborso del singolo titolo in un unico soluzione o in modo parziale purché l’importo sia uguale a 50 euro e multipli di questo numero. Ovviamente per tale richiesta non ci sarà nessuna commissione da sostenere.