Per quanto riguarda le pensioni tutte le ipotesi si stanno tristemente allontanando anche con il nuovo Governo. Un trend che si ripete costantemente ogni anno a prescindere dallo schieramento politico. Si inizia l’anno solare con incontri e summit, con proposte ed ipotesi. Ma poi, man man o che si avvicinano gli atti ufficiali del Governo, si rimanda tutto agli anni successivi. La riforma delle pensioni è quanto di più complicato il governo è chiamato a varare. Soprattutto alla luce della pochezza dei fondi a disposizione per le casse dello Stato.
E come se non bastassero le sensazioni che provengono dalla nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (NADEF, ndr), anche alcune dichiarazioni di noti esponenti politici stanno lì a confermare che probabilmente il 2024 passerà senza grandi novità previdenziali. E dopo il DEF, che resta il secondo atto più importante dal punto di vista economico di un esecutivo (preparatorio della legge di Bilancio), si parla già, semplicemente, di prorogare misure che scadono il 31 dicembre prossimo.
A qualcuno la proroga delle vecchia misure piace
Ma per qualcuno anche la conferma di alcune misure pensionistiche in scadenza il 31 dicembre 2023 potrebbero essere una specie di toccasana. Perché il 31 dicembre prossimo scadono l’APE sociale, Opzione Donna e soprattutto la quota 103. Evidente che soggetti che per età o contribuzione sfiorano soltanto queste misure nel 2023, vedono nel 2024 e nelle ipotetiche proroghe, la via ideale per anticipare di qualche anno la quiescenza.
“Buonasera, sono un vostro affezionato lettore e vorrei chiedervi se avete conferme riguardo alle ipotesi di quota 103 anche nel 2024. Dal momento che sono molto interessato a questa misura essendo nato nel 1962 (compio 62 anni di età a giugno del 2024), avevo paura che scomparisse dai radar tagliandomi praticamente fuori nonostante sempre nel 2024 completerò anche i 41 anni di contributi previdenziali versati utili alla stessa misura. Sembra che la quota 103 verrà confermata, ma non ne sono sicuro e chiedo a voi una conferma.
Ancora quota 103 nel 2024, ecco perché la pensione a 62 anni potrebbe essere confermata ancora
Ci sono valide possibilità che la quota 103 anziché scadere il 31 dicembre 2023, scadrà il 31 dicembre 2024. Non potendo varare una riforma delle pensioni degna di questo nome, il Governo Meloni starebbe pensando a delle proroghe delle misure in scadenza alla fine del 2023. E tra queste c’è senza dubbio anche la quota 103. Anzi da questo punto di vista sembra molto probabile che sia proprio la quota 103 la grande novità introdotta dal Governo. Una novità che consentirà di andare in pensione anche nel 2024 con 62 anni di età e con 41 anni di contributi versati.
Al momento la certezza non c’è perché si tratta soltanto di ipotesi. Ma in base a quello che si evince da alcune dichiarazioni di noti esponenti politici della Lega (da Salvini a Molinari), il fatto che la quota 41 per tutti è impossibile da adottare, fa intravedere molte possibilità di conferma della quota 103.
Addio al sogno di quota 41 per tutti, almeno al momento
La misura che molti vorrebbero introdurre e che si chiama quota 41 per tutti andrà preparata nei 5 anni di legislatura. In pratica, si tratta di una misura su cui si ragiona. Ma che il governo deve ancora arrivare a mettere appunto soprattutto perché allo stato attuale delle cose oggi i soldi in cassa per coprire finanziariamente questa misura non ce ne sono. Anche Matteo Salvini ha confermato questa linea con alcune recenti sue due dichiarazioni. E dopo il DEF le dichiarazioni hanno trovato tristemente conferma. E per il 2024 la quota 41 per tutti resterà una specie di sogno.
Nella nota di aggiornamento del DEF, per il capitolo pensioni non c’è nulla dal punto di vista della spesa messa in cantiere. Questo significa che qualsiasi speranza che la quota 41 per tutti faccia capolino nel pacchetto pensioni della prossima legge di Bilancio lascia il tempo che trova.
A chi interessa la pensione con quota 103 nel 2024
Sono soprattutto i nati nel 1962 che nel 2024 sono certi di completare i 41 anni di versamenti i soggetti interessati dal prolungamento di alcune misure. Soprattutto da una eventuale proroga di quota 103. Non sarà una enorme platea di potenziali beneficiari ma è pur sempre qualcosa. Perché per i nati nel 1962 se la quota 103 terminasse al 31 dicembre 2023 come previsto inizialmente per la misura, si chiuderebbero le porte dei pensionamenti a 62 anni. Cosa che invece con la proroga della misura al 2024, si potrebbe materializzare. Chi è nato nel 1962 e completa 41 anni di contributi versati di cui 35 effettivi di lavoro nel 2024, potrebbe sfruttare il canale di uscita anticipato.
Conferma totale, anche dei vincoli della misura
La misura verrebbe confermata in maniera praticamente identica a come lo è oggi. Significa che resterebbero in piedi anche i pesanti vincoli a cui la stessa misura e assoggettata. Parliamo del divieto di cumulo della pensione con quota 103 con i redditi da lavoro. Naturalmente parliamo di redditi diversi da quelli da lavoro autonomo occasionale fino a 5.000 euro all’anno. Perché resterebbe anche la deroga a questo genere di attività. Come per quota 100 e quota 102. E resterebbe anche il limite importo della pensione che non potrà essere più alta di 2,5 volte il trattamento minimo INPS.