Conti deposito e buoni fruttiferi postali con interessi fino al 4,60%

Buoni fruttiferi postali e conti deposito a confronto: ecco come ottenere interessi fino al 4,60%.
2 anni fa
2 minuti di lettura
Con questi buoni e conti deposito interessi fino al 4,60%.

È possibile ottenere interessi fino al 4,60% con alcuni conti deposito e fino al 4,50 con determinati buoni fruttiferi postali. Gli interessi di entrambi i prodotti, infatti, sono saliti molto negli ultimi mesi per cui per gli italiani sono tornati a essere un buon salvadanaio per investire il proprio denaro.

Poter disporre anche di una piccola cifra aggiuntiva tra qualche anno, fa gola a molti e proprio per questo sono sempre più i risparmiatori che cercano le migliori offerte disponibili.

Si prediligono i conti deposito e i bfp ad altri strumenti perché da sempre sono ritenuti prodotti sicuri.

Gli ultimi perché garantiti dallo Stato Italiano mentre i primi dal Fidt. Quest’ultimo, è il Fondo Interbancario di Tutela Titoli che garantisce i depositi bancari (fino a 100 mila euro a depositante) nel caso di liquidazione amministrativa di una banca aderente. Detto ciò, quali offrono i migliori interessi?

Differenze

I conti deposito sono prodotti che hanno l’obiettivo di gestire il risparmio o le risorse che eccedono nella propria gestione economica. Si deposita il denaro presso la banca e quest’ultima si impegna a restituirlo quando si vorrà richiederlo. Esistono due tipologie di conti deposito: i liberi per prelevare e versare denaro senza limitazioni di tempo o importo e i vincolati. Questi ultimi offrono dei rendimenti più alti (come interessi fino al 4,60%) se le somme depositate restano bloccate per un determinato periodo. Se si sceglie questa tipologia di conto, bisogna fare attenzione perché potrebbero esserci dei costi in aggiunta per lo svincolo delle somme prima della scadenza pattuita. Tra i principali rischi c’è la variazione del tasso di interesse sfavorevole per i clienti. La banca, però, nei contratti di durata non può modificare unilateralmente le condizioni dei tassi. Nel caso voglia farlo, lo deve comunicare con un preavviso di minimo due mesi con le modalità previste e concordate nel contratto.

Ci sono poi i buoni fruttiferi postali che, nonostante non abbiano delle cedole, offrono comunque una fonte di reddito implicita perché gli interessi a seconda del titolo che si sceglie aumentano con il trascorrere degli anni. Si tratta di prodotti che possono essere sottoscritti sia in forma cartacea che dematerializzata. In quest’ultimo caso è necessario avere anche un conto di regolamento che può essere un libretto o un conto corrente postale. Il punto di forza principale è che godono della garanzia dello Stato e della stessa agevolazione fiscale concessa ai titoli di Stato: l’aliquota fiscale sugli interessi, infatti è del 12,50%.

Conti deposito e buoni fruttiferi postali con interessi fino al 4,60%

I buoni fruttiferi postali che offrono tassi di interesse lordo fino al 4,50% sono quelli dedicati ai minori. Essi offrono interessi che maturano fino al compimento del diciottesimo anno con un rendimento fisso che arriva fino al tasso indicato.

Offre invece un tasso lordo fino al 4,60% il conto deposito di Meglio Banca con cedola crescente al quinto anno. Le somme sono sempre svincolabili mentre le spese di apertura e chiusura sono uguali a zero. Anche il conto di Banca Sistema offre un buon tasso di interesse che è del 4,50% annuo lordo dopo 120 mesi. L’imposta di bollo per quest’ultimo conto è dello 0,20%, a carico della Banca.

Come vedete, quindi, è possibile ottenere interessi lordi fino al 4,60% se si è dei buoni osservatori. Il segreto è quello di comparare settimanalmente le proposte di Poste e delle diverse banche.

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alessandradibartolomeo

Da novembre 2016 fa parte della redazione di InvestireOggi curando la sezione Risparmio, e scrivendo su tematiche di carattere politico ed economico. E’ Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Campania.
Dopo una formazione classica, l’amore per la scrittura l’ha portata già da più di dieci anni a lavorare nell’ambiente del giornalismo. Ha collaborato in passato con diverse testate online, trattando temi legati al risparmio e all’economia.

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