L’assegno sociale, impropriamente detto anche pensione sociale, è una prestazione riconosciuta a domanda dell’interessato a favore di anziani bisognosi. E’ una prestazione economica a tutti gli effetti, pagata con cadenza mensile dall’Inps, ma non è definitiva. O meglio, dipende dal possesso di determinati requisiti, fra cui quelli reddituali.
Fra gli altri requisiti necessari per ottenere l’assegno sociale, vi è l’età anagrafica (non inferiore a 67 anni), la residenza stabile in Italia da almeno 10 anni. Ne hanno diritto tutti i cittadini italiani e stranieri, appartenenti alla Ue e ad altri Paesi in possesso di regolare permesso di soggiorno di lunga durata, oltre ai rifugiati politici e agli apolidi.
Assegno sociale, limiti di reddito 2023
L’assegno sociale è quindi una prestazione subordinata al possesso di tali requisiti. Merita particolare attenzione quello reddituale che potrebbe cambiare col tempo, se si percepiscono redditi, e quindi far venire meno il diritto alla relativa indennità. Non tutti conoscono questi limiti, per cui facciamo chiarezza.
Per ottenere e mantenere il diritto all’assegno sociale bisogna possedere un reddito personale non superiore a 6.542,51 euro all’anno (13.085,02 euro se si tratta di persona coniugata). L’indennità può essere percepita in misura intera o ridotta. Hanno diritto alla prestazione in misura intera i soggetti non coniugati che non possiedono alcun reddito e i soggetti coniugati che hanno un reddito familiare inferiore al totale annuo dell’assegno.
Hanno invece diritto all’assegno in misura ridotta i soggetti non coniugati che hanno un reddito inferiore all’importo annuo dell’assegno e i soggetti coniugati che hanno un reddito familiare compreso tra l’ammontare annuo dell’assegno e il doppio dell’importo annuo dell’assegno.
Quali redditi da dichiarare
Come spiega l’Inps, i redditi da considerare per ottenere l’assegno sociale sono quelli specificatamente elencati dalla legge. E cioè:
- Redditi assoggettabili ad Irpef;
- Redditi esenti da imposta;
- Redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta (vincite derivanti dalla sorte, da giochi di abilità, da concorsi a premi, corrisposte dallo Stato, da persone giuridiche pubbliche e private);
- Redditi soggetti a imposta sostitutiva come interessi postali e bancari, interessi dei CCT e di ogni altro titolo dì stato, interessi, premi e altri frutti delle obbligazioni e titoli similari, emessi da banche e Società per Azioni;
- Redditi di terreni e fabbricati;
- Pensioni di guerra;
- Rendite vitalizie erogate dall’Inail;
- Pensioni dirette erogate da Stati esteri;
- Pensioni ed assegni erogati agli invalidi civili, ai ciechi civili e ai sordi;
Il diritto può decadere anche se si lascia il Paese di residenza.
Assegno sociale, importo mensile 2023
Ma a quanto ammonta per quest’anno l’assegno sociale? L’importo è stato aggiornato, insieme alle altre prestazioni previdenziali a seguito della variazione positiva dei prezzi al consumo, così come stabilito dal Mef. Fermo restando il possesso dei requisiti anagrafici previsti dalla legge, gli aventi diritto alla prestazione da quest’anno percepiscono una indennità economica che passa i 500 euro al mese.
In particolare la cifra mensile spettante dal 1 gennaio 2023 è aumentata provvisoriamente del 7,3% rispetto al 2022. La percentuale definitiva è del 8,1% e la differenza, con gli arretrati, sarà riconosciuta a partire dal 1 gennaio 2024. In pratica si è passati da 469,03 e 503,27 euro al mese per dodici mensilità.
A differenza della pensione minima, l’assegno sociale è erogato indipendentemente dai contributi versati che potrebbero anche essere pari a zero. Si tratta a tutti gli effetti di una misura assistenziale riservata ai cittadini indigenti e senza alcuna copertura contributiva.