Fu la Legge di bilancio del 2022 che introdusse una misura di pensionamento anticipato che è conosciuta con il nome di quota 102. La misura che permette di andare in pensione con 64 anni di età e 38 anni di contributi per i lavoratori dipendenti e autonomi iscritti all’INPS è stata cessata il 31 dicembre del 2022. Infatti la misura nacque temporanea per un solo anno in sostituzione della precedente quota 100. A sua volta questa misura fu sostituita dalla quota 103 dal primo gennaio scorso.
Con la nuova quota 103 l’età di uscita è stata riportata a 62 anni come per la quota 100.
“Buonasera, ho 65 anni di età compiuti e 40 anni di contributi versati. Ho perso il lavoro da un mese e volevo capire se posso andare in pensione. Per poco non ho raggiunto i 41 anni utili alla quota 103. Cosa offre il sistema per me che mi trovo in questa situazione?”
Quota 102: i destinatari e i requisiti e perché con la cristallizzazione i nati nel 1958 possono farcela ancora
La quota 102 nel 2023 si rivolge ai nati entro il 1958. Perché sono quelli che raggiungono i 38 anni di contributi tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2022. La prestazione può essere conseguita sia per i lavoratori in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 sia per i lavoratori privi di anzianità contributiva alla medesima data che vengono chiamati contributivi puri. Per questi ultimi però questa affermazione lascia il tempo che trova.
Infatti chi ha iniziato a lavorare nel 1996, non può trovarsi nel 2023 con la dote di 38 anni di contributi che servono alla misura. Inoltre la quota 102 può riguardare anche i lavoratori che scelgono l’opzione contributiva come previsto dalla legge 335 del 1995, all’articolo n° 1 comma 23. E quota 102 è buona anche per chi riscatta la laurea.
Il motivo per cui la quota 102 quest’anno può essere fruita ancora dai nati nel 1958, dipende dalla cristallizzazione del diritto. Infatti chi matura il diritto entro il 31 dicembre 2022, data fino alla quale la quota 102 era attiva, lo conserva ancora. Ma oltre ad aver completato i 64 anni entro quella data, serve anche aver completato i 38 anni di contributi necessari.
Cristallizzazione del diritto alla quota 102
La cristallizzazione è un istituto che consente come detto, a chi ha maturato il diritto ad una pensione o a un qualsiasi trattamento, durante la fase di funzionamento di una misura, di preservarlo a suo nome. E a prescindere se la misura poi cambierà, cesserà o sarà corretta. Anche per la quota 102, dall’alto della sua flessibilità, l’opportunità esiste. In maniera tale da consentire, a chi non riesce a sfruttare la quota 103 come il nostro lettore, di pensare alla misura precedente. La pensione con quota 102 è soggetta a limiti di incumulabilità con i redditi da lavoro fatto salvo quello da lavoro autonomo occasionale fino a 5.000 euro per anno solare.
La pensione con quota 102 con meno vincoli rispetto alla quota 103
Rispetto alla quota 103 non prevede il limite massimo di importo della prestazione. Infatti con la quota 103 la pensione non può superare le 5 volte il trattamento minimo dell’INPS nell’anno di uscita. Vincolo che per la quota 102 non esiste. Manca qualche anno ai 41 di contributi? ecco come si può andare in pensione lo stesso con la quota 102, ma come detto in precedenza, bisogna rispettare le condizioni previste. Perché di fatto la possibilità è ammessa a chi, pur avendone diritto, non l’ha sfruttata entro il 31 dicembre 2022.
Anche la quota 100 ha lo stesso meccanismo per la pensione oggi
Detto di quota 102 perché questa è la misura di cui parla il nostro lettore, lo stesso ragionamento si può fare con la quota 100.
Pertanto la via della quota 100 è ancora perfettamente fruibile per lui. La possibilità di andare in pensione oggi con la quota 100 si apre anche a chi è nato nel 1959. Sempre che abbia completato la giusta carriera al 31 dicembre 2021. Perché chi è nato nel 1959 il 31 dicembre 2021 ha compiuto inevitabilmente già il suo 62imo anno di età,