Farmaci veterinari nel 730. Detrazione anche per chi ha pagato in contanti?

Dall’anno d’imposta 2020, questi tutte le spese, per essere scaricate devono essere pagate con carta o bonifico ovvero mediante altri sistemi di pagamento “tracciabili”
1 anno fa
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730 precompilato: come funziona la detrazione delle spese veterinarie
Foto © Licenza Creative Commons

In redazione di Investire Oggi, è arrivato un interessante quesito sulla detrazione delle spese veterinarie.

Lo scorso anno ho pagato diverse spese veterinarie in contanti, dimenticando che per detrarre la spesa in dichiarazione dei redditi è necessario pagare con strumenti tracciabili. 

Detto ciò, mi chiedo se eventualmente ci sono delle spese che posso detrarre anche se non sono state pagate tramite carta o bonifico. Tra gli acquisti effettuati molti riguardano farmaci veterinari . Preciso di essere in possesso dello “scontrino” così come richiesto ai fini della detrazione.

 

Prima di dare una risposta al nostro lettore, è utile richiamare cosa può essere scaricato in dichiarazione dei redditi come spesa veterinaria.

La detrazione delle spese veterinarie

La detrazione delle spese veterinarie è pari al 19 per cento, delle spese sostenute nel limite massimo di euro 550, con una franchigia di euro 129,11.

Tali limiti e franchigie sono fissate  dall’art.15, comma 1, lett. c-bis), del DPR 917/86, TUIR.

Possono essere scaricate le spese relative:

  • alle prestazioni professionali del medico veterinario (Circolare 16.11.2000 n. 207, risposta 1.5.3),
  • all’acquisto dei medicinali prescritti dal veterinario e definiti dall’art. 1 del decreto legislativo 6 aprile 2006, n. 193. Nonché per le spese per analisi di laboratorio e interventi presso cliniche veterinarie (Circolare 14.06.2001 n. 55/E, risposta 1.4.2).

La detrazione varia in base al reddito di colui che intende scaricare la spesa; in particolare, così come quasi tuti gli oneri detraibili, la detrazione per le spese veterinarie spetta:

  • per intero ai titolari di reddito complessivo fino a euro 120.000;
  • con reddito oltre questo limite, la detrazione decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo pari a euro 240.000.

Nella circolare, Agenzia delle entrate n°24/E 2022, è specificato che la detrazione spetta: al soggetto che ha sostenuto la spesa, anche se non proprietario dell’animale; per le spese sostenute per la cura di animali legalmente detenuti a scopo di compagnia o per la pratica sportiva (Circolare 14.06. 2001 n. 55/E, risposta 1.4.1).

Dunque, niente detrazione per le spese sostenute per la cura di animali destinati all’allevamento, alla riproduzione o al consumo alimentare né per la cura di animali di qualunque specie allevati o detenuti nell’esercizio di attività commerciali o agricole né in relazione (ovviamente) ad animali utilizzati per attività illecite (decreto ministeriale 6 giugno 2001, n. 289).

Spese veterinarie pagate in contanti. Cosa si può scaricare?

Nella circolare n°24/e 2022, è stato ribadito che, rientrano tra le spese veterinarie che possono essere scaricate in dichiarazione dei redditi anche se pagate in contanti:

  • l’acquisto di farmaci veterinari o
  • le prestazioni del medico veterinario rese nell’ambito di strutture pubbliche o di strutture private accreditate al SSN.

Dunque, anche se queste spese sono state pagate in contanti, il contribuente potrà tranquillamente procedere alla loro indicazione in dichiarazione dei redditi.

A ogni modo, per detrarre la spesa, sarà necessario essere in possesso dello scontrino (ora documento commerciale) o fattura dal quale risulti: il codice fiscale del soggetto che ha sostenuto la spesa, la natura, la qualità e la quantità dei medicinali acquistati. Sarà necessaria anche un’ autocertificazione attestante che l’animale è legalmente detenuto a scopo di compagnia o per la pratica sportiva.

In tutti gli altri casi, i pagamenti devono essere tracciati (bancomat. carte di credito, bonifico, ecc).

Riassumendo…

  • La detrazione delle spese veterinarie riguarda le prestazioni del veterinario e l’acquisto di farmaci;
  • la detrazione è pari al 19 per cento delle spese sostenute, nel limite massimo di euro 550, con una franchigia di euro 129,11;
  • il beneficio fiscale spetta per intero ai titolari di reddito complessivo fino a euro 120.000;
  • i farmaci possono essere pagati anche in contanti, senza che ciò comporti la perdita della detrazione;
  • è necessario conservare lo scontrino o la fattura.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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