Ecco dove 1.200 euro di pensione permettono di vivere meglio

Perché molti pensionati si trasferiscono in Portogallo e come cambierebbe la vita e la pensione in territorio lusitano.
2 anni fa
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Portogallo o Canarie, dove andare per vivere di pensione all'estero: i due paradisi fiscali a confronto
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Vivere in Italia da pensionato non è facile per molte persone. Perché gli importi delle pensioni non sono certo ricchissimi. Il costo della vita man mano che si va avanti, anche per via del tasso di inflazione di oggi, è diventato sempre più pesante. Un motivo che spinge molti a pensare all’estero per migliorare la situazione. E tra i tanti Paesi che rappresentano le mete ambite per gli italiani, il Portogallo fa senza dubbio la voce grossa. Molti pensionati italiani infatti scelgono il Portogallo per andare a vivere e godersi la pensione.

Ma perché questa scelta? Vediamo di analizzare ciò che accade in Portogallo e perché molti pensionati italiani hanno scelto questo Stato per trasferirsi. Anche perché il trend continua e molti ci chiedono spiegazioni.

“Salve, sono Lorenzo, pensionato italiano con assegno da 1.100 euro al mese. Una pensione non certo alta, anche se diciamo che non mi posso lamentare. Il problema è che da mesi ormai non arrivo a fine mese. Con 600 euro al mese di affitto, poco o niente mi rimane per andare avanti. La spesa di tutti i giorni, le bollette e il carburante mi ammazzano. Eppure non ho particolari vizi. Non fumo, non bevo. Sento dire che il Portogallo permette di vivere bene con pensioni basse. Mi spiegate le motivazioni e cosa davvero cambia in Portogallo? Potrei trasferirmi anch’io, tanto non ho casa in Italia e non ho affetti.”

Portogallo, perché andare a viverci da pensionato

Molto cambia da persona a persona e molto cambia in base alla zona in cui ci si trasferisce nel Portogallo. Suggerire a un pensionato di trasferirsi non è certo la cosa più facile da fare. Anche perché si tratta di un Paese estero, con leggi e normative che noi in Italia non conosciamo. Siti e media che danno per scontate alcune cose, potrebbero portare un italiano a fare la scelta sbagliata.

Noi non siamo certo tra quelli che suggeriscono a scatola chiusa di andare in un posto piuttosto che in un altro. Ma possiamo analizzare alcune sfaccettature che la normativa, soprattutto fiscale, in territorio lusitano propone. E che rende la meta molto ambita e appetibile per i pensionati italiani che da noi vivono di stenti o quasi.

Tutti i pro del trasferimento in Portogallo per il pensionato

Il clima senza dubbio è un’attrattiva del Portogallo. Clima mite e caldo tutto l’anno. In Italia spesso gli inverni sono lunghi e rigidi, soprattutto in determinate zone climatiche. E per chi arriva a stento a fine mese, anche il riscaldare casa durante i mesi invernali diventa complicato. Il nostro lettore ci dice in pratica che da una pensione da 1.000 euro, solo per l’affitto va via oltre la metà. Significa che deve vivere con 500 euro al mese per bollette, benzina e spesa quotidiana. Difficile arrivare a fine mese, questo è un dato oggettivo. Fosse solo per il clima, la scelta andrebbe fatta subito.

Se vivi in affitto in Italia e non hai figli o parenti di cui non puoi fare a meno, allora tanto vale fare i bagagli e prenotare il volo. E se a questo si aggiungono i vantaggi dal punto di vista fiscale, ancora meglio. Infatti pare che in Portogallo ci si possa trasferire chiedendo semplicemente lo status di residente non abituale. Basterà trovare una casa in affitto, registrare il contratto presso le autorità lusitane e dimostrare di avere 181 giorni di residenza in territorio lusitano e il gioco è fatto.

La burocrazia per il trasferimento in Portogallo del pensionato

Va detto che per i residenti non abituali sembra che in Portogallo si possa sfruttare il vantaggio della completa detassazione per i primi 10 anni di residenza.

Niente tasse quindi. Ma come si può fare a trasferirsi in Portogallo a vivere? Una domanda che ha nella burocrazia la sua risposta, e anticipiamo già che non è certo la cosa più complicata da fare mettere a posto le carte. Il trasferimento in Portogallo parte da una serie di adempimenti e cioè:

  • Ottenere il certificato di residenza fiscale in Italia presso l’Agenzia delle Entrate;
  • Richiedere il NIF (numero fiscale portoghese) alle autorità fiscali portoghesi;
  • Aprire un conto corrente presso una banca in Portogallo;
  • Ottenere, dalle autorità del Portogallo, il certificato di residenza fiscale in territorio portoghese;
  • Ottenere lo status di residente non abituale in Portogallo;
  • Comunicare all’INPS il trasferimento in Portogallo e segnalare l’IBAN del conto corrente della banca portoghese dove ricevere la pensione.

Ecco dove 1.200 euro di pensione permettono di vivere meglio

I passaggi burocratici prima citati sono le uniche cose chiare e sicure da suggerire a chi desidera andare a vivere in Portogallo. Sulla scelta della zona, ma anche sulla scelta di procedere davvero al trasferimento, la sicurezza non possiamo darla. Testimonianze di chi vive in Portogallo da anni sembra segnalino davvero un netto miglioramento dello stile di vita. Perché sembra che con una pensione da 1.200 euro al mese si viva bene, con degli “sfizi” che un pensionato di questo genere in Italia può solo sognare. Va detto che il costo della vita anche in Portogallo dipende dalla zona scelta. Per esempio si segnalano Paesi e Regioni dove una casa in affitto costa meno di 300 euro al mese. Ma ci sono anche città e zone turistiche dove si superano i 1.000 euro. Esattamente come in Italia.

 

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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