“C’è un altro tipo di “oroscopo” che può essere considerato attendibile: ed è quello che riguarda lo spazio, più che il tempo. In altre parole studiando non quando uno è nato, ma dove è nato. Se un individuo nasce in un ambiente povero oppure ricco, in un paese arretrato oppure evoluto, in una famiglia colta oppure ignorante, ebbene in questo caso certamente questa “posizione” iniziale ha molta importanza, e influenzerà senza dubbio il destino individuale. Ciò però non ha niente a che fare con l’astrologia, bensì con i problemi dell’educazione, dello sviluppo (o del sottosviluppo) sociale ed economico“, affermava Piero Angela.
Tutti quanti abbiamo gli stessi diritti, così come dei doveri a cui adempiere. Tuttavia non si può negare che nascere in una famiglia ricca permetta di accedere ad un maggior numero di opportunità e cose rispetto ad una famiglia più povera. In tale ambito a ricoprire un ruolo importante è lo Stato che ha il compito di garantire un valido sostegno alle persone più disagiate dal punto di vista finanziario. Diverse le misure messe in campo in tal senso, come ad esempio il reddito di cittadinanza. Per accedere a quest’ultimo, però, bisogna essere in possesso di determinati requisiti. In particolare è importante dimostrare, fino alla fine dell’anno in corso, di avere dei minori o anziani a carico. Ecco come funziona.
Reddito di cittadinanza addio: in arrivo due nuove misure
Come previsto dalla legge di bilancio 2023, il reddito di cittadinanza verrà erogato nell’anno in corso per un periodo pari a massimo sette mesi a favore degli occupabili. Ovvero i soggetti con un’età compresa tra i 18 anni e i 59 anni in grado di lavorare. Coloro, se percepiscono il sussidio in modo continuativo da gennaio, si vedranno erogare l’ultima mensilità il prossimo mese di luglio. Al posto del sussidio targato Movimento 5 Stelle farà il suo debutto dal 1° settembre 2023 un contributo da 350 euro al mese, denominato Supporto per la formazione e il lavoro.
Non mancano, comunque, coloro che si vedranno erogare il reddito di cittadinanza fino alla fine di dicembre 2023. Si tratta delle famiglie che presentano al loro interno un minore, un disabile oppure una persona con un’età pari ad almeno 60 anni. Questi nuclei famigliari avranno poi diritto, a partire da gennaio 2024, ad un nuovo sussidio, ovvero l’assegno di inclusione.
Figli o anziani a carico, come dimostrarlo per non perdere il sussidio
Oltre alle condizioni poc’anzi citate, per beneficiare dell’assegno di inclusione i nuclei famigliari interessati devono avere un Isee inferiore a 9.360 euro. Se stranieri, è necessario avere la residenza in Italia da almeno cinque anni, anziché dieci come previsti dal Reddito di cittadinanza. Proprio tali documenti servono a dimostrare se il soggetto richiedente ha figli o anziani a carico. E se per questo ha diritto al reddito di cittadinanza o alle misure che prenderanno il suo posto.
Una riforma importante, quella del reddito di cittadinanza, che permette allo Stato di abbassare i costi di circa 2 miliardi di euro. È quanto stimato nella relazione annuale della Banca d’Italia, che evidenza come i requisiti sempre più stringenti comporteranno una riduzione della platea di potenziali beneficiari. A tal proposito, sempre la Banca d’Italia, stima che:
“per le famiglie di residenti di nazionalità italiana, l’introduzione dei requisiti anagrafici riduca la platea dei nuclei potenzialmente beneficiari dell’AdI di quasi il 30 per cento rispetto a quella dell’RdC e che la variazione dei requisiti economici comporti un’ulteriore diminuzione di circa il 10 per cento. Per le famiglie di stranieri, l’estensione della platea derivante dall’allentamento del requisito di residenza in Italia (stimabile in circa il 20 per cento) sarebbe più che controbilanciata dall’irrigidimento delle altre regole di accesso all’AdI, poiché questi nuclei soddisfano con più difficoltà i nuovi requisiti anagrafici e più spesso vivono in affitto; complessivamente il numero di famiglie straniere beneficiarie si ridurrebbe di due terzi”.