Flat tax. Anche per le nuove partite iva? (Circolare Agenzia delle entrate)

L'Agenzia delle entrate ha pubblicato i primi chiarimenti sulla tassa piatta introdotta dalla Legge di bilancio 2023
2 anni fa
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Flat tax calcolo
Foto: Web

Sulla posta di Investire Oggi è arrivato un quesito particolarmente interessante che riguarda la nuova flat tax incrementale.

Da qualche mese ho aperto la partita iva in regime semplificato, diverso dal forfettario, da qui vorrei sapere se per il primo anno di attività potrò applicare la flat tax prevista dall’ultima legge di bilancio. In particolare, in caso di risposta affermativa, potrò applicare la tassa piatta all’intero reddito prodotto nel 2023?

Prima di dare un riscontro al nostro lettore, vediamo quali sono le caratteristiche della nuova flat tax.

La flat tax nella Legge di bilancio 2023

La legge 29 dicembre 2022, n. 197 (c.d. legge di bilancio 2023), all’articolo 1, commi da 55 a 57, ha introdotto la c.d flat tax incrementale al 15%.

La tassa piatta si applica limitatamente all’anno d’imposta 2023. Redditi prodotti nel 2023. La flat tax opera quale tassazione sostitutiva rispetto all’imposta dovuta  sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) e delle relative addizionali regionale e comunale.

Può essere tassato con la tassa piatta solo il reddito di impresa o da professione derivate da attività svolte da chi non è in regime forfettario. Attività non esercitate in forma associata.

La tassa piatta si applica ai redditi prodotti in più nel 2023 rispetto al reddito più alto del triennio precedente (anni 2020, 2021 e 2022). Anche il raffronto con i redditi precedenti deve essere fatto considerando solo il reddito di impresa o da lavoro autonomo non quello complessivo ai fini Irpef.

A ogni modo, la base imponibile (reddito 2023-reddito più alto tra quello 2020-2021 e 2022):

  • non può superiore a 40.000 euro;
  • deve essere decurtata di un importo pari al 5 per cento del reddito più alto del triennio 2020-21-22.

L’ulteriore quota di reddito concorre al reddito complessivo e si rende applicabile la tassazione IRPEF (e relative addizionali), secondo gli ordinari scaglioni di reddito.

L’IRPEF, pertanto, va calcolata applicando le aliquote proprie previste dall’articolo 11 del TUIR, senza considerare, ai fini della progressività, la parte di reddito assoggettata alla “flat tax incrementale (vedi bozza circolare sulla flat tax).

A ogni modo, gli acconti 2024, andranno calcolati senza tenere conto della flat tax.

In alcuni casi, la tassa piatta si può applicare anche sull’intero reddito prodotto nel 2023.

Flat tax. Anche per le nuove partite iva?

Fatta tale doverosa ricostruzione, veniamo al quesito esposto in premessa.

Nella circolare pubblicata la scorsa settimana in materia di tassa piatta,  l’Agenzia delle entrate ha messo nero su bianco che:

Tenuto conto del dato letterale della norma, si ritiene, inoltre, che la disciplina della “flat tax incrementale” non trovi applicazione nei confronti dei contribuenti che abbiano iniziato l’attività d’impresa o l’esercizio di arti o professioni a partire dall’anno d’imposta 2023, attesa l’impossibilità di determinare l’incremento reddituale richiesto dalla norma stessa in assenza dei dati relativi al triennio precedente.

Dunque, nel caso esposto dal lettore non sarà possibile applicare la nuova tassa piatta.

Riassumendo…

  • la tassa piatta riguarda solo i redditi di impresa o da lavoro autonomo;
  • la flat tax opera quale tassazione sostitutiva rispetto all’imposta dovuta  sul reddito delle persone fisiche (IRPEF);
  • la nuova imposta non si applica a chi ha aperto la partita iva nel 2023, mancando uno o più dati di raffronto del triennio precedente;
  • gli acconti 2024, devono essere calcolati senza tenere conto della flat tax.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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